Carlos Sainz, la Ferrari ha già deciso il suo futuro: la scelta è chiara. Alla vigilia del GP di Spagna è arrivata la comunicazione ufficiale
Un altro giro pazzesco di Charles Leclerc, un’altra pole position per il ferrarista che così arriva a quattro in stagione. La domenica del GP di Spagna si apre sotto le migliori premesse per i tifosi ferraristi, ma c’è qualcosa che non torna.
Ancora una volta infatti Carlos Sainz, pur avendo a disposizione la stessa F1 75 che guida il monegasco, è finito alle sue spalle e non è riuscito e mettersi davanti a Verstappen. Ci potrà provare al via, scattando dalla terza casella e quindi dalla parte più pulita della griglia rimediando a quello che non gli era riuscito a Miami, e avrà anche il tifo del pubblico spagnolo dalla sua.
Al Montmelò si annuncia un pomeriggio di fuoco per tutti, ma in particolare per il 55 in rosso che avrà addosso la pressione e gli sguardi di tutti. Il figlio d’arte attualmente è quinto in campionato, quasi doppiato dal suo compagno di squadra: Leclerc è a quota 104, Sainz a 53 e nessuno pensa realmente che possa lottare alla pari con Verstappen. Ma la Ferrari come la vede?
Una prima risposta è arrivata da Laurent Mekies, direttore sportivo del Cavallino, nella conferenza stampa che ha preceduto la gara. Il braccio destro di Mattia Binotto al paddock ha ammesso che le caratteristiche della monoposto 2022 sono più adatte al tipo di guida aggressivo che ha Charles Leclerc e si nota soprattutto sul giro secco.
Questo però non significa che lo spagnolo parta sfavorito e che ci saranno ordini di scuderia precisi nel caso Sainz si trovi davanti e quindi il suo compagno abbia bisogno di rimontare. “Credo che sia troppo presto per dare ordini di scuderia. Stiamo spingendo al massimo per assicurarci che Carlos possa rimontare in classifica e siamo sicuri possa riuscirci. Siamo solo alla sesta gara dell’anno, non possiamo parlare di prima e seconda guida ed è qualcosa che decideremo tra molti mesi”.
La mente però torna a quello che succedeva nell’epoca d’oro dei cinque titoli di Michael Schumacher. In genere il tedesco era sempre davanti ai suoi compagni di squadra, ma nel Gran Premio d’Austria 2002 (era il 12 maggio) all’ultimo giro c’era in testa Rubens Barrichello. Arrivò l’ordine di far passare Schumi e così fu, tra le polemiche generali.
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