Per molti anni il suo nome è stato sinonimo di vittorie e successo fino a diventare un vero e proprio marchio italiano, oggi festeggia il suo compleanno
Per alcuni anni gli italiani coniarono un modo di dire divertente che testimoniava l’incapacità di potere vincere tutto e sempre: “Non sono mica Varenne…”
Perché Varenne è stato per anni uno degli sportivi italiani di maggiore successo, un vero e proprio simbolo del nostro paese. Purtroppo lontanissimo, nonostante siano passati pochi anni.
Per capire che quella storia è probabilmente finita per sempre basta vedere le condizioni delle nostre piste da trotto. Che dall’abitudine della Corsa Tris, ai programmi quotidiani, alla piccola folla che si raccoglieva negli ippodromi per ogni riunione è passata al nulla assoluto. Un settore drammaticamente in crisi. Piste abbandonate e dismesse, allevamenti falliti. Il trotto è stato letteralmente spazzato via da una crisi dalla quale questo sport che è stato tra i più amati e seguiti in Italia e che vantava professionalità straordinaria e che oggi di fatto non esiste più.
Da anni si parla di programmi di rilancio. Ma intanto al posto dello splendido ippodromo del trotto di San Siro sorgeranno le palazzine per le imminenti Olimpiadi di Milano e Cortina. Varenne resta il simbolo di un mondo che non c’è più e che vale la pena festeggiare e ricordare. Venerdì il cavallo più famoso della storia del trotto italiano, soprannominato “il Capitano” ha compiuto 27 anni. Un’età ragguardevole per un cavallo, poco più di ottant’anni in un rapporto con l’anagrafica umana.
Oggi al Cigno di Villanterio in provincia di Pavia, dove il cavallo vive godendosi la pensione al prato e proseguendo la sua attività di stallone, Varenne festeggia il suo compleanno. Per lui pronta una torta di carote e di mele, di cui è ghiottissimo, oltre a coccole e una bella passeggiata.
Indimenticabile il suo addio alle corse quando l’ippodromo di San Siro, gremito, lo omaggiò con un saluto da brividi, degno dei grandissimi campioni. In soli quattro anni di attività, tra il 1998 e il 2002, Varenne ha vinto 51 Gran Premi tra i quali due Gran Prix d’Amérique a Parigi, due Elitlopp a Stoccolma oltre alla leggendaria Breeders’ Crown di New York stabilendo in 1.09.1 il primato mondiale della pista. L’unico a completare per due volte il grande slam.
Con oltre sei milioni di euro è stato il trottatore più ricco di tutti i tempi. Varenne è stato anche l’unico purosangue a vincere consecutivamente e per più anni il titolo di “cavallo dell’anno” in tre paesi diversi. Ed è stato anche il primo cavallo coinvolto in progetti socialmente utili. Molti dei suoi guadagni sono andati in beneficenza per la realizzazione di progetti di ippoterapia e di riabilitazione di persone con disabilità fisiche e mentali.
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