Inter, clamorosa svolta societaria: è la Cina che lo impone! Suning dovrà per forza adeguarsi alle ultime direttive
Non solo il Milan ma anche l’Inter potrebbe passare di mano prima di quanto si pensasse. Il governo della Repubblica Popolare sta per obbligare gli Zhang a mollare le loro partecipazioni estere.
Un doppio cambio societario nella città calcisticamente più importante del nostro paese. Milano si appresta a vivere un’estate infuocata dal punto di vista calcistico e finanziario. Il Milan e l’Inter non si stanno solo giocando lo scudetto in questo 2022 ma anche il futuro a medio-lungo termine. I rossoneri hanno raggiunto l’accordo con il fondo americano RedBird, che subentrerà ad Elliott tra qualche settimana. Un affare da 1,3 miliardi di euro che consentirà al gruppo guidato da Stefano Pioli di avere una base ancor più solida per il mercato e lo sviluppo del club nei prossimi anni. Dal canto suo i nerazzurri sapevano già da tempo (dopo lo scoppio del Covid) che la situazione con Suning era assolutamente transitoria. Zhang aveva già posto il cartello vendesi quasi due anni fa, non trovando però compratori in grado di fornire le giuste garanzie (e i giusti fondi). Marotta e i suoi collaboratori sono stati costretti a portare avanti la società con un sostanziale autofinanziamento, senza poter contare su un solo euro extra.
Adesso anche la guerra in Ucraina sembra remare contro l’Inter. In realtà sono le decisioni del governo cinese a tenere in ansia i tifosi del Biscione.
Zhang Jindong è attualmente tra i protagonisti del PCC e, tramite Suning, possiede l’Inter, di cui il figlio Steven è presidente (un aspetto comunque importante visto che la direttiva è estesa a figli e coniugi: non basterebbe, per esempio, intestare il club nerazzurro a un parante).
Come riporta il Wall Street Journal, infatti, il Partito Comunista Cinese starebbe per emanare una nuova direttiva che vieta agli alti funzionari del governo di possedere o avere partecipazioni in proprietà estere. Zhang Jindong e la sua Suning sarebbero così costretti a mollare l’affare calcistico e tornare stabilmente nei confini patri.
Il conflitto che vede coinvolto Putin e la Nato potrebbe accelerare il processo visto che Pechino vuole svicolarsi dalle sanzioni occidentali contro la Russia. Il problema ora è solo trovare un compratore all’altezza.
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