Daniil Medvedev, fermo per due mesi a causa di un infortunio (Foto ANSA)
Sta assumendo i contorni di un vero e proprio caso internazionale la decisione di Wimbledon di escludere tennisti russi e bielorussi dai tabelloni maschili e femminili del torneo
La decisione del torneo di Wimbledon, a quanto pare caldeggiata dal governo britannico e da Boris Johnson in persona, di non ammettere i tennisti russi e bielorussi al torneo continua a suscitare polemiche.
Con una decisione che non ha precedenti gli organizzatori del torneo, i consiglieri dell’All England Lawn Tennis and Cricket Club, hanno scelto di non ammettere al torneo tennisti russi e bielorussi, uomini e donne, per ritorsione nei confronti delle operazioni militari in corso in Ucraina.
Al Roland Garros i giocatori esclusi a Wimbledon giocheranno regolarmente. E anche gli organizzatori del quarto slam stagionale, Flushing Meadows, hanno confermato di non avere intenzione di mettere in atto ritorsioni nei confronti dei giocatori individualmente. Russia e Bielorussia sono già escluse da tutte le competizioni di squadra, in particolare Coppa Davis e Billie Jean King Cup che per altro la Russia lo scorso anno aveva anche vinto.
Della questione ha parlato ieri anche il numero due del mondo Daniil Medvedev che ha chiesto agli organizzatori di Wimbledon di ripensare a questo provvedimento, giudicato ingiusto da molti tennisti: a cominciare da Djokovic e Nadal. Anche ATP e WTA hanno espresso perplessità sulla decisione ipotizzando di ‘devalorizzare’ il torneo in termini di punti se il divieto restasse in vigore. Wimbledon non sarebbe riconosciuto come torneo ufficiale, per essere relegato al ruolo di una semplice esibizione.
“Mi tengo informato e cerco di essere collaborativo – dice Medvedev – ma la cosa non dipende da me. Wimbledon, ATP e il governo britannico possono decidere in questo senso. É una questione delicata, ognuno ha la sua opinione in merito. Io non entrerei mai in conflitto con qualcuno che ha un opinione diversa dalla mia…”
Medvedev ha chiesto una decisione di buon senso. Ma è pronto ad accettare le conseguenze: “Sarei felice di giocare a Wimbledon perché adoro questo torneo. E se non posso giocare cercherò altri tornei e mi preparerò bene per gli eventi successivi”.
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