RC Auto, buone notizie per gli automobilisti: tutti i dettagli sull’ultima tendenza. Le notizie sui costi delle polizze assicurative sembrano favorire gli utenti
Arrivano buone notizie per tutti gli automobilisti che ogni anno devono rinnovare l’RC Auto. Secondo quanto emerge, è in atto da sette anni a questa parte una chiara e netta diminuzione delle tariffe per assicurare la propria macchina. I dati di questa clamorosa riduzione dei costi sono stati resi noti dall’IPER, l’indagine statistica sui prezzi effettivi per la garanzia RC Auto pubblicata dall’IVASS (l’Istituto per la vigilanza delle assicurazioni).
L’Istituto fotografa una riduzione del premio medio RC Auto del 24,2%: in particolare, si è passati dai 475,1 euro del quarto trimestre 2014 ai 360,1 euro dello stesso periodo del 2021 (meno 115 euro). Il calo ha interessato maggiormente le aree nelle quali i premi erano più alti, tendenzialmente al Sud, con l’effetto di ridurre il gap di prezzo sul territorio.
L’Istituto per la vigilanza delle assicurazioni mette in evidenza che questa tendenza è determinata solo marginalmente dal variare delle caratteristiche tecniche della tariffa RC Auto, ossia costo medio e frequenza dei sinistri, ma prevalentemente dagli effetti della competitività di mercato.
La maggior competizione tra imprese assicurative è stata determinata principalmente da due fattori: l’introduzione di numerosi interventi normativi pro-consumatore (quali ad esempio l’abolizione del tacito rinnovo e l’introduzione dell’RC familiare) e l’affermarsi in Italia della comparazione assicurativa.
Riguardo a quest’ultimo punto l’Italia ha registrato tra il 2015 e il 2020 il maggior tasso annuo di crescita degli aggregatori assicurativi in Europa (21% contro una media del 6% per gli altri Paesi), portandoli ad una quota di mercato sul mercato assicurativo diretto del 54%, pari a quella del Regno Unito.
L’Osservatorio Assicurativo Auto di maggio 2022 ha fatto registrare ad aprile 2022 un premio medio di 342,9 euro, in calo del 4,8% rispetto ad aprile 2021. Continua quindi la discesa dei prezzi, a conferma del fatto che è proprio la competizione sul mercato a favorirne una graduale e progressiva riduzione, se si considera che l’aumento della frequenza e del costo dei sinistri, legato alla mancanza di restrizioni Covid e l’aumento dell’inflazione avrebbero dovuto invece far aumentare i prezzi rispetto all’anno precedente.
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