Ciclismo

Il campione non ce l’ha fatta: ancora un grave lutto nel ciclismo italiano

Ancora una tragedia nel mondo del ciclismo a causa di un grave incidente stradale

Dario Sonda non ce l’ha fatta. L’ex campione del mondo di ciclismo su pista si è spento oggi dopo due giorni di ricovero in ospedale per le tragiche conseguenze di un incidente stradale.

Ciclismo 2021 (Instagram)

Le sue condizioni erano gravissime fin da venerdì. Sonda, stava recandosi al lavoro alla guida del suo scooter vicino a casa quando si è scontrato con un’auto in manovra.

Ciclismo, chi era Dario Sonda

La speranza era che l’ex ciclista, che aveva soltanto 31 anni, reagisse alle prime terapie. Ma i medici fin da subito si erano espressi con grande preoccupazione circa le sue condizioni. L’urto era stato molto violento, il trauma purtroppo era esteso. E le sue condizioni non sono migliorate fino alla pronuncia del decesso. La sua scomparsa ha destato grande cordoglio in tutta la provincia di Vicenza, dove Sonda era popolarissimo, ma anche nel mondo del ciclismo dove l’ex campione mondiale juniores era ancora molto conosciuto e rispettato.

Una carriera stroncata troppo presto

Una carriera agonistica non fortunata quella di Sonda, costretto a lasciare il ciclismo ancora prima di passare tra i professionisti nonostante un titolo mondiale juniores vinto nel 2009 a Mosca nello scratch. Sonda aveva continuato a correre in bici, ad allenarsi su pista e su strada dedicandosi poi a un’altra grande passione: i rally.

Un’immagine social di Dario Sonda

Da qualche anno aveva completamente cambiato vita. Aveva messo su famiglia, una moglie – Giulia – e due figli piccoli. Viveva in provincia di Vicenza, lavorava alla Special Springs di Romano d’Ezzelino. L’incidente è avvenuto a pochi metri dal suo stabilimento. La procura di Vicenza ha aperto un fascicolo di inchiesta con l’ipotesi di omicidio stradale per chiarire le responsabilità dell’incidente. Sonda stava andando al lavoro per il turno di notte.

Dario Sonda vinse molto. Un argento europeo e quattro titoli italiani, sempre nello scratch e sempre a livello juniores. Poi alcuni problemi fisici lo costrinsero a rinunciare al sogno di una carriera da professionista. Tentò anche con il ciclismo su strada, senza fortuna. La bicicletta restò la sua grande passione.

Mauro Marchina

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