Michael Schumacher, eredità pesantissima: “Era la decisione più ovvia”. Il nome del campione pesa ancora molto nel mondo della Formula 1
Nessuno può sapere come sarebbe andata senza quell’incidente a Méribel di fine 2013. Nessuno sa se da allora a oggi Michael Schumacher sarebbe tornato in Ferrari con un altro ruolo, ma sappiamo che almeno per ora non ci sarà uno della famiglia a Maranello.
L’annuncio ufficiale della Scuderia alla vigilia del GP di Imola con la conferma del rinnovo di Carlos Sainz fino al 2024 era atteso da molti e dato quasi per scontato. Ma i tifosi più nostalgici speravano in una conferma più breve oppure in un ribaltone per vedere Mick Schumacher sulla Rossa almeno tra una stagione o due. Così non sarà perché il giovane tedesco deve ancora maturare e lo farà alla Haas, oppure in un altro team al quale Ferrari fornisce i motori.
La notizia non è arrivata inattesa nemmeno a Mick che ha commentato serenamente: “Penso che fosse la decisione più ovvia per la Ferrari. Hanno due grandi piloti, Carlos è reduce da una grande stagione e ha disputato avuto due ottime gare quest’anno. Era chiaro che andasse così, ma per me non cambia molto. Il mio lavoro è quello di dare il mio meglio per la Haas in questo momento”.
Michael Schumacher, eredità pesantissima: anche Gerhard Berger ne è convinto
Nelle Qualifiche in effetti Schumi jr. ha mostrato grandi progressi anche perché la Haas è decisamente più competitiva rispetto al 2021. In gara però deve concretizzare, nonostante a Imola si sia preso la soddisfazione di arrivare davanti a Lewis Hamilton. Ma Kevin Magnussen con la stessa monoposto ha già collezionato 15 punti mentre lui è ancora a 0 in attesa delle risposte che arriveranno a Miami.
Sul futuro di Mick si è espresso anche Gerhard Berger, che conosce bene lui e l’ambiente di Maranello: “Arrivare in Ferrari adesso sarebbe troppo presto, deve ancora fare strada e dimostrare che può competere anche contro il suo nuovo compagno di squadra che al momento gli sta davanti. Ha un compito molto difficile davanti a sé”, ha detto a Sky Sport.
Ma in futuro anche lui può ambire ad un volante importante come quello: “Per quanto riguarda un suo futuro in Ferrari, tra due o tre anni se ne potrà parlare. Quando sarà il momento giusto, adesso sarebbe sbagliato”.