Dopo le smentite degli ultimi giorni la famiglia dell’agente e procuratore ha ufficializzato la notizia della morte di Mino Raiola
L’ufficializzazione è arrivata dal suo account ufficiale Twitter, alle 16.03. Una pagina scritta in italiano e in inglese. Stavolta equivocare è impossibile.
Mino Raiola, il re degli agenti e dei procuratori e dei procuratori del calcio, è scomparso oggi al San Raffaele di Milano a soli 54 anni. Era ricoverato da tempo, in lotta contro una grave malattia.
Con una strategia molto diretta, aggressiva ed estremamente efficace, Mino Raiola aveva completamente cambiato il mondo del calcio. Aveva acquisito l’esclusiva sulla gestione di grandi campioni come Ibrahimovic, Haaland, Pogba, De Ligt, Balotelli. Li aveva resi ricchissimi chiudendo alcuni dei contratti più formidabili nella storia del calcio. Famose le sue polemiche con alcune società per le quali era una spina nel fianco. Divertenti i botta e risposta con i giornalisti, che non aveva mai particolarmente amato ma che sapeva ‘gestire’ come pochi altri, con notizie estremamente puntuali su quelli che erano gli interessi di mercato dei suoi assistiti.
Le sue condizioni erano gravi da tempo. Ricoverato al San Raffaele di Milano stava lottando con una gravissima malattia. La notizia si un suo progressivo aggravamento si era diffusa fin da dicembre. Ma il primo a smentire la notizia, parlando di ‘controlli programmati’ era stato proprio lui, attraverso i suoi account ufficiali. Il mese scorso una prima notizia diffusa da un sito olandese, Raiola era popolarissimo in Olanda e proprio lì aveva iniziato la sua lunga carriera, aveva ipotizzato il suo decesso. Nuova smentita. Fino a quella dei pochi giorni fa quando alcuni autorevoli siti internazionali – poi costretti a smentire – avevano pubblicato la notizia della sua morte.
Impagabile l’ennesima smentita dell’agente: “É la seconda volta in pochi giorni che mi danno per morto, probabilmente a breve i giornalisti proveranno anche a resuscitarmi…”
Mino Raiola era un personaggio divisivo, controverso, sicuramente molto competente. I suoi giocatori lo adoravano. Ibrahimovic era andato personalmente al San Raffaele a trovarlo. In una lunga intervista di poche settimane fa Ibra lo aveva definito semplicemente ‘il più grande di tutti’: “É il migliore. Sa trattare come nessun altro. Ha una prospettiva che va molto al di là del contratto e del campo, è un visionario, un precursore. Mi chiese se volevo diventare il calciatore migliore o quello più ricco. Gli risposi che volevo diventare il migliore. E lui di rimando… ‘bravo, così posso farti diventare anche il calciatore più ricco’….”
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