Calcio

Ucraina, c’è anche un portiere italiano tra i dispersi nei combattimenti

Tra le tante storie drammatiche che emergono dal conflitto tra Russia e Ucraina ne risalta una che riguarda un portiere di 29 anni

Si chiama Ivan. É nato in Russia, ha 29 anni, ed è stato adottato quando aveva cinque anni da Pietro Vavassori.

Ivan Luca Vavassori in una delle sue ultime immagine inviate sui social

Vavassori è un imprenditore molto noto per avere acquisito la Pro Patria, ceduta nel 2019 e oggetto anche di una inchiesta che si è conclusa solo pochi giorni fa con un’archiviazione da ogni accusa.

Dalla Russia all’Italia

Ivan è uno dei tantissimi ‘figli della Russia’, così sono definiti le migliaia di bambini e giovanissimi abbandonati o disconosciuti dai genitori che attendono un’adozione. Non solo in Russia, ma anche in Bielorussia, Moldavia, Ucraina e in quasi tutti i paesi dell’ex blocco sovietico. Il dramma degli orfani che sopravvivono in Russia in condizioni a volte davvero difficilissime è serio e inaccettabile. E sono tantissime le famiglie che adottano, a volte a distanza, altre anche solo per poche settimane durante le vacanze estive, alcuni di questi ragazzi. Ivan era stato uno dei più fortunati. A cinque anni aveva trovato la sua famiglia.

Volontario per l’Ucraina

É cresciuto sportivo in una famiglia di sportivi. Suo padre Pietro è un grandissimo appassionato di calcio. Sua madre Alessandra Sgarella è famosa per il drammatico rapimento che la vide prigioniera nella Locride per dieci mesi. Era il 1997. Ivan, già adottato, non era ancora arrivato in Italia. La fine del rapimento coincise con l’inizio della nuova vita della famiglia con un bimbo in casa.

Ivan ha giocato come portiere con discreto successo in Serie C: prima nella Pro Patria, poi nel Legnano. Poi si era trasferito in Sudamerica per giocare con il Santa Cruz in Bolivia. Ma quando è scoppiata la guerra tra Ucraina e Russia, Ivan non ha avuto esitazioni. Si è arruolato nell’esercito dei volontari per unirsi alla resistenza ucraina. Il 20 marzo si erano perse le sue tracce. Ma il ragazzo era riuscito a fare avere alla famiglia un messaggio video in cui tranquillizzava tutti: “Gli ucraini combattono per qualcosa di diverso da noi: noi siamo venuti qui per aiutarli, perché la guerra non esca da qua e non arrivi in Europa, mentre loro proteggono le loro case e le loro famiglie. Spesso si vive male, ciò che sei si definisce da ciò per cui si è pronti a morire”. Parole molto forti che avevano scosso la sua famiglia che, nonostante la preoccupazione aveva accettato la volontà di suo figlio.

Il messaggio social comparso sul profilo privato di Ivan

Disperso…

Ora però di Ivan non ci sono notizie da diversi giorni. Da poche ore sui suoi profili social è comparso un messaggio allarmante: “Due convogli sono stati distrutti dai russi. In uno di questi pensiamo che ci fosse Ivan”.

Ivan era nei pressi di Mariupol, in una delle zone più colpite, insieme al quinto reggimento. E non ci sono altre informazioni. Si sa solo che ci sono molti feriti, e alcuni morti. Ivan al momento è nell’elenco dei dispersi. Il bilancio della guerra in Ucraina è sempre più drammatico, giorno dopo giorno. Tanti gli sportivi che hanno perso la vita, tra le vittime civili del conflitto.

Mauro Marchina

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