Doppietta Red Bull a Imola nel GP di Formula 1 con due errori fatali per Sainz e Leclerc che pregiudicano il pomeriggio di festa della Ferrari
Tanta delusione e amarezza per il pubblico della Ferrari a Imola, a fare festa è la Red Bull che conferma la sensazione di superiorità evidenziata sia nelle qualifiche che nella sprint race vinta all’olandese.
Fatale una sfortunata collisione in avvio per Sainz, che esce incolpevole, decisivo un errore nel finale per Leclerc.
La grande protagonista del Gran Premio di Imola è la pioggia che arriva, non annunciata, dopo una giornata di splendido sole quando gli ultimi dei 75mila spettatori annunciati all’autodromo, completamente esaurito, si presentano ai cancelli d’ingresso. Prima uno scroscio, poi un vero e proprio acquazzone. Non è una nuvola passeggera.
Su Imola piove per almeno due ore costringendo gli organizzatori a dichiarare la partenza in regime di wet race, cosa che scompagina i piani di tutte le scuderie. Anche quando la pioggia comincerà a diminuire per poi cessare completamente, anche dopo che la pista andrà gradualmente ad asciugarsi l’incubo di nuovi possibili scrosci resta appesa sul Gran Premio fino all’ultimo giro.
Comincia malissimo il Gran Premio per Carlos Sainz che all’avvio, toccato da Daniel Ricciardo, è immediatamente costretto al ritiro, il secondo di questa stagione. Stessa sorte, di lì a poco, anche per Fernando Alonso con la fiancata squarciata da un contatto con Kevin Magnussen.
Leclerc, protagonista a sua volta di una partenza poco convinta, viene bruciato dalle due Red Bull che, quando le bandiere gialle scompaiono, prendono il comando della gara: davanti Verstappen con Perez più staccato. Leclerc regala il primo boato al pubblico romagnolo scavalcando Norris e portandosi in terza posizione all’inseguimento di Perez e, per qualche secondo, gli passa anche davanti, nel gioco dei pitstop che portano quasi tutte le auto alle gomme da asciutto. La gara assume una fisionomia che proseguirà senza altri sussulti fino al termine della gara, con un occhio allo specchietto e uno al cielo, sempre minaccioso.
Con Verstappen che riesce a consolidare la sua posizione al comando e Perez che in un modo o nell’altro riesce a tenersi lontano da un Leclerc sempre molto temibile e aggressivo, giro dopo giro le posizioni si cristallizzano. Pochissimi i sorpassi che riguardano soprattutto le posizioni lontane dal vertice. A quindici giri dal termine Leclerc tenta il tutto per tutto fermandosi per scegliere gomme rosse e puntare a giro veloce e forcing finale.
Perez e Verstappen lo imitano. Leclerc spinge con ostinazione forse anche con troppa intensità: nel tentativo di andare a prendere Perez la sua Ferrari si gira e si stampa contro il muro. Danni all’ala. Il monegasco commette il primo errore della sua splendida stagione: un errore che gli costa il podio. É costretto a rientrare e ripartire accontentandosi degli spiccioli alle spalle di Verstappen, irraggiungibile, Perez e Norris.
Quarto Russell, quinta una eccellente Alfa Romeo, quella di Bottas. Poi Leclerc che riparte dalla decima posizione dopo l’incidente e riesce comunque a recuperare nel finale. Quindi Tsunoda, Vettel, Magnussen, Stroll e Ocon.
Gara ancora una volta pessima da parte di Lewis Hamilton, mai in evidenza sempre in grande affanno condizionato soprattutto da una partenza nella quale la visibilità era praticamente tendente allo zero punto ma anche dopo, quando la gara si fa più asciutta e in teoria la forza della sua Mercedes dovrebbe venire fuori, l’ex campione del mondo resta lontano persino dalla zona punti. Hamilton sarà addirittura costretto a digerire un doppiaggio, aneddoto più unico che raro nella sua storia personale ma anche in quella della Mercedes.
In classifica generale Charles Leclerc contiene i danni e mantiene la leadership con 86 punti, davanti a Verstappen (59) e Perez (54). Ferrari sempre al comando della classifica costruttori (116) davanti a Red Bull (69) e Mercedes (65).
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