“Mai pensato di mollare”: un big della Ferrari fa sognare i tifosi a Imola. L’appuntamento più atteso dell’anno comincia alla grande
Il tifoso Ferrari più accanito e appassionato avrebbe firmato per arrivare al weekend del Gran Premio dell’Emilia Romagna a Imola con le Rosse in questo stato. Ma non c’è bisogno, perché la SF 75 sta volando e il merito è anche di Mattia Binotto.
Il team principal di Maranello nelle ultimi due stagioni è stato spesso nel mirino dei critici e anche di qualche ferrarista, perché nessuno vedeva una strada ‘uscita alla crisi. Ha tenuto duro, supportato dalla proprietà, e ora si sta godendo la rivincita. Perché come ha confessato oggi al ‘Corriere della Sera’, “non ho mai pensato di mollare. Sono troppo testone. E sono anche consapevole di non essere l’unico responsabile dei successi o degli insuccessi. Abbiamo reagito tutti insieme, siamo sempre rimasti uniti”.
Lui che ha vissuto l’epoca d’oro del ciclo aperto e chiuso da Michael Schumacher. sa cosa significa vincere in Ferrari ma anche i sacrifici che servono. E oggi vede diversi parallelismi con la fine degli anni ’90 perché anche allora la Ferrari non vinceva da molto tempo e aveva assunti molti tecnici nuovi, lui compreso. Oggi la storia si ripete 4e i fatti stanno dando ragione alle scelte.
Fino a qualche mese fa Mattia Binotto doveva giustificare, adesso invece deve fare il pompiere ma esprime anche l’orgoglio di chi sa di far parte di una famiglia unica: “C’è la voglia di riportare la Ferrari a essere un modello per la Formula 1, per gli avversari. Ma sappiamo come in un attimo si può passare da una situazione a un’altra. Niente illusioni, dobbiamo crescere”.
I due piloti lo hanno già fatto e il team principal conferma ancora una volta che non ci sono gerarchie, ordini di scuderia prestabiliti. Anche perché Sainz se non avesse sbagliato in Australia sarebbe stato secondo nel Mondiale e la Ferrari ha bisogno di entrambi per togliere più punti possibili agli avversari.
Al momento teme più la Red Bull, che può sviluppare in modo maggiore la sua monoposto, ma intanto è felice per quello che in pochi mesi di lavoro è stato costruito. Il suo mestiere è quello di fare l’ingegnere motorista. Ma se non fosse diventato il team principal in Ferrari cosa avrebbe fatto? “Il falegname“. Uno che costruisce dal nulla, come lui.
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