Ferrari costretta al ritiro: un disastro mondiale, cosa è successo. La viglia del Gran Premio di Imola turbata da una vicenda complicata
Tutto è partito di nuovo dalla Cina anche se questa volta la pandemia c’entra nulla. Ma in compenso per la Ferrari sta diventando un bel problema perché la sua immagine rischia di essere offuscata in tutto il mondo.
La Casa di Maranello infatti ha deciso di ritirare più di 2.200 auto sportive di lusso vendute in Cina per un problema ai freni, anche se in realtà l’operazione scatterà dal 30 maggio. Sono tutte potenzialmente a rischio, nonostante fino ad oggi non siano mai stati registrati incidenti, per un problema all’impianto frenante.
Quello è stato prodotto dalla Bosch, ma il tappo difettoso del serbatoio del liquido per i freni è uscito direttamente da Maranello e deve essere sostituito. E come spiega la Ferrari con un comunicato ufficiale, “la sicurezza dei nostri clienti è una priorità”. Ecco perché diversi modelli sono a rischio. Stiamo parlando delle serie 458 Italia, 458 Spider, 458 Speciale, 458 Speciale A, 488 GTB e 488 Spider prodotte tra il 2010 e il marzo 2019.
Ferrari costretta al ritiro: un disastro mondiale, il mercato cinese è fondamentale
Come spiega la nota uscita da Maranello, “questi veicoli possono potenzialmente aumentare il rischio di perdite di liquido dei freni, con conseguente riduzione delle prestazioni di frenata o guasti ai freni”. Per questo il consiglio ai possessori per il momento è di giocare con massima cautela. Ma qualora di accendesse la spia per segnalare il basso livello del liquido dei freni, dovranno stoppare tutto e farsi rimorchiare dal carro attrezzi.
Ai clienti cinesi penserà Ferrari International Trading (che ha la sua sede a Shanghai) sostituendo gratuitamente il tappo del serbatoio difettoso. Ma questo problema era già stato registrato negli Stati Uniti lo scorso anno e anche in quella occasione diversi modelli erano stati richiamati per la sostituzione.
Per FCA in generale e Ferrai in particolare, una bella mazzata perché il mercato orientale, in particolare quello della Cina, è strategico. Non a caso nel 2021 la vendita delle Rosse da quelle parti è quasi raddoppiata e tra meno di due settimane il Cda dovrà approvare i conti del primo trimestre 2022. Il titolo, nella giornata che ha chiuso la settimana in Borsa, ha subito un forte calo ma a Maranello sanno come riprendersi.