La decisione di oggi del tribunale civile di Madrid di ribaltare la sentenza di alcune settimane fa che chiedeva l’archiviazione per Juventus, Barcellona e Real Madrid sulla Superlega apre a nuove discussioni
La sentenza di quest’oggi della corte commerciale sezione 17 del Tribunale di Madrid ribalta le precedenti sentenze che di fatto liberavano i club irriducibili
Angelo Cascella, avvocato specializzato nel diritto dello sport, membro del TAS, il tribunale di arbitrato sportivo di Losanna, ne ha parlato nel corso di un lungo intervento in diretta su Calciomercato.it TV.
Una sentenza diversa
La sentenza di oggi è solo l’ennesimo capitolo di una questione ancora lunga: “Questa è una discussione destinata ad andare avanti ancora a lungo. Di fatto il tribunale di Madrid ha ribaltato quella che era stata la sentenza di alcune settimane fa e oggi restituisce alla UEFA il diritto di adottare sanzioni nei confronti delle società che, con l’iniziativa della Superlega, avrebbero violato quelle che sono le carte federali”.
Cosa rischia la Juventus
Al momento la Juventus non rischia nulla. Anche se niente impedirebbe alla UEFA di agire con sanzioni sia nei confronti della Juve, che del Real che del Barcellona: “In teoria potrebbe anche accadere che la UEFA impedisca al Real di giocare la semifinale di Champions League, ma credo che sia del tutto impraticabile – spiega Angelo Cascella – proprio per evitare di esasperare ulteriormente i tempi e i modi di un confronto che dovrà essere deciso altrove”.
Quanto alla Juve… “Prima che intervenga la Figc ne passa di acqua. Non mi sentirei di pronosticare un intervento, a meno che non ci sia una sanzione della UEFA che imponga una sanzione da aggiungersi a livello interno”.
Alla fine a dirimere la questione dovrà essere l’Unione Europea: “Basta pensare alla Legge Bosman – conclude l’avvocato Cascella – un giocatore ha presentato un ricorso su una legge che regolamentava il calcio perché voleva riconosciuto il proprio di lavoro, come un qualsiasi altro lavoratore. E il calcio si è dovuto adeguare. In queste schermaglie c’è molto di politico. La Uefa non ha l’interesse di andare contro i club. Immaginarsi una competizione senza queste squadre è impossibile. Le società devono capire che non possono gestire i loro affari così come hanno fatto fino a oggi, perché si parla di sport. La Superlega era contro qualsiasi logica di sport, dove si prevede che tutti possano partecipare e che chiunque abbia almeno una possibilità di vincere. Occorrono cambiamenti: la nuova edizione della Champions League andrà sicuramente in questa direzione.