A distanza di pochi giorni dalla conferma della sua presenza sia a Parigi che a Wimbledon, il numero 1 del mondo Novak Djokovic si espone con un giudizio clamoroso
Nel bene e nel male Novak Djokovic, numero 1 del tennis mondiale, tre tornei dello Slam vinti lo scorso anno, è un personaggio che ha il coraggio di esprimere sempre le proprie idee.
In relazione alla decisione degli organizzatori del torneo di Wimbledon di escludere tutti i tennisti di passaporto russo e bielorusso dalla competizione la sua reazione non si è fatta attendere.
Novak Djokovic contro Wimbledon
“Penso che sia una decisione insensata e ingiusta – ha detto Djokovic rispondendo alla domanda di un’agenzia giornalistica internazionale – perché quando la politica si mischia con lo sport non ne esce quasi mai qualcosa di buono. Non esprimerò mai una sola parola a favore della guerra, perché io stesso sono un figlio della guerra. Ma escludere solo per una questione di nazionalità non è la risposta giusta”.
“Lo sport è condivisione”
Novak Djokovic, ovviamente, fa riferimento al fatto che gli organizzatori di Wimbledon hanno deciso di escludere a priori tutti i tennisti russi e bielorussi sia dal tabellone maschile che femminile. Una decisione sostanzialmente senza precedenti. Perché fino ad oggi il tennis aveva sempre consentito la partecipazione a tutti i tornei senza limitazione. Anche di quei tennisti iscritti a Federazione che in questo momento sono sotto la sanzione della ITF, la Federazione del tennis internazionale.
In sintesi, lo sport ha sanzionato fin da subito l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo. In alcuni sport le rappresentative russe e bielorusse non sono più ammesse alle competizioni ufficiali. Il campionato di calcio russo risulta sospeso da mesi e non sarà omologato. La Nazionale è stata esclusa dai playoff del Mondiale 2022 in Qatar. Il pilota di Formula 1 Nikita Mazepin ha perso il posto, ma si tratta di una iniziativa nella sua scuderia, la Haas, nel campionato mondiale di Formula 1.
Nel tennis, fino a oggi, considerando i tennisti non come espressione di una Federazione ma come individualità, tutti erano stati ammessi ai tabelloni. Anche se Russia e BIelorussia erano state escluse sia dalla Coppa Davis che dalla Billie Jean King Cup, peraltro da campione in carica.
Novak Djokovic, che lo scorso anno ha vinto Wimbledon in finale sul nostro Matteo Berrettini, la decisione non piace: “Arrivo da un paese che è stato forgiato da molte guerre fratricide, esperienze tremende che hanno lasciato un’impronta profonda e devastante. La decisione di Wimbledon non può essere sostenuta, è insensata, pazzesca. Dalla guerra non nasce mai niente di buono. Ma nemmeno dall’esclusione. Lo sport è coinvolgimento, condivisione. Escludere non è la risposta…”