“Soffre troppo la pressione”, Verstappen: che bordata da un suo amico. L’olandese campione del mondo in carica non ha iniziato nel migliore die modi la nuova stagione di Formula 1
Max Verstappen non ha ancora digerito un inizio di stagione di gran lunga al di sotto delle aspettative, sue e del management della Red Bull. Il formidabile pilota olandese, campione del mondo in carica di Formula 1, nelle prime tre gare della stagione, ha collezionato ben due ritiri e una sola vittoria, ottenuta in Arabia Saudita. I due mancati risultati in Bahrain e in Australia hanno già contribuito a creare un solco significativo in termini di punti con il vertice della classifica, occupato in questo momento dalla Ferrari di Charles Leclerc.
Per questo motivo all’interno del team di Milton Keynes regna un insolito nervosismo. Il tirmore di Verstappen è che la mancanza di affidabilità evidenziata dalla sua Red Bull in avvio di stagione renda impossibile recuperare lo svantaggio in classifica accumulato nei confronti della Ferrari, autentica dominatrice nelle prime tre gare del mondiale.
A partire dal prossimo attesissimo Gran Premio, che si disputerà sul circuito di Imola, in casa Red Bull si spera di poter recuperare il tempo perduto finora. Ma c’è tensione nella scuderia campione del mondo, come testimoniato dalle curiose dichiarazioni del consigliere Helmut Marko.
“Speravo che l’aver conquistato il titolo lo avrebbe rilassato, ma probabilmente Max ha bisogno di vincere un altro mondiale per non sentire troppo la pressione – ha affermato il manager 78enne all’emittente austriaca ORF –. Di conseguenza finisce per strafare, così come è capitato nel terzo settore in Australia sabato scorso durante le qualifiche”.
Dalle punzecchiature nei confrinti del suo pupillo, Marko passa poi a tessere le lodi della Ferrari: “In Australia la Rossa è stata di un altro pianeta; eravamo tra i tre e i quattro decimi più lenti al giro. Oltre ai problemi di affidabilità – prosegue Marko – abbiamo anche quelli legati al peso, con dieci chili in più rispetto alla F1-75. Se ci sono cambiamenti di temperature repentini, facciamo più fatica e la macchina non è semplice da mettere a punto. La Ferrari, invece, si adatta a diverse situazioni”.
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