Automobile (Ansa)
Auto, è possibile guidare la macchina di un altro? Facciamo chiarezza. A tutti è capitato di guicare la macchina di un’altra persona. Ma le sanzioni previste non sono automatiche
E’ capitato a tutti gli automobilisti, prima o poi, di guidare una macchina di proprietà di un’altra persona. Magari di un parente, di un amico o anche del proprio partner. Nella maggioranza dei casi tutto fila liscio e alla fine l’automobile in questione viene riconsegnata senza danni al legittimo proprietario. Ma cosa succede se e quando colui che riceve la macchina in prestito rimane coinvolto suo malgrado in qualche incidente, magari un semplice tamponamento?
In tal caso, scattano delle sanzioni progressive legate alla natura e alla gravità del sinistro. Nelle fattispecie più gravi ed estreme si può correre il rischio di subire una denuncia penale. Altrimenti, la sanzione più diffusa è una multa particolarmente salata e il ritiro automatico della patente di guida. Rimanere coinvolti in un incidente mentre si è alla guida di un’automobile di proprietà altrui non fa scattare automaticamente i provvedimenti succitati.
Non ci sarà, in altri termini, una sanzione automatica nel caso in cui doveste essere fermati alla guida di un veicolo intestato ad un’altra persona. Il legislatore ha voluto prevedere alcune specifiche situazioni in cui la norma non debba essere applicata.
La multa ed il ritiro della patente infatti scattano solo in condizioni particolari. In poche parole, non basta guidare il veicolo di un conoscente per essere sanzionati dai vigili urbani. Innanzitutto, il divieto non è allargato ai familiari: guidare l’auto di un genitore o di un parente stretto non comporta alcun tipo di multa, a patto che si abbia lo stesso identico indirizzo di residenza. Dunque se ci si dovesse trovare alla guida di una macchina intestata ad un parente, si possono dormire sonni tranquilli.
In secondo luogo, affinché sussistano le condizioni per far scattare le sanzioni è necessario che l’auto in questione sia stata guidata continuativamente per oltre 30 giorni. La conclusione è che la legge in questione non penalizza automaticamente chi si trova a guidare la macchina di un’altra persona. Una buona notizia per tutti gli automobilisti.
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