“Sono guarito”, brividi nel mondo del calcio: una leggenda ha sconfitto il cancro!
Sono passati pochi giorni da quando Louis Van Gaal aveva ufficializzato la notizia della sua battaglia contro una forma molto aggressiva di cancro alla prostata.
Ieri sera, affidando la notizia all’agenzia di stampa nazionale olandese ANP, Van Gaal ha di nuovo sorpreso tutti gli appassionati del mondo del calcio.
“Sono guarito”
IL CT della nazionale olandese ha raccontato di essere finalmente fuori dal tunnel delle terapie più invasive, radio e chemio. E che le cure, estremamente intense e prolungate nel corso degli ultimi due anni, hanno avuto successo. Van Gaal ha lanciato un messaggio molto forte, così come nelle sue abitudini di fronte alle telecamere: “Sono guarito perché ho fermamente creduto nella mia guarigione e nelle cure cui mi sono sottoposto. Non è stato facile, a tratti è stato drammatico. Un calvario che è andato avanti per diversi mesi. Ma non se ne è accorto nessuno. Solo i miei familiari sapevano la verità”.
Louis Van Gaal, un sopravvissuto
Van Gaal, 70 anni, aveva raccontato della sua malattia il 3 aprile scorso nel corso di una trasmissione televisiva alla tv nazionale olandese. La notizia, del tutto inattesa, aveva avuto un enorme clamore. Ieri un ulteriore, clamoroso, annuncio: “Le cure funzionano, anche se costano tempo, dedizione e se non sono facili da sopportare. Ho affrontato 25 sedute di radioterapia molto intenso. Ho informato la federazione che avevo un problema di salute, ma i giocatori non sapevano nulla. Ero d’accordo con i medici che, durante i ritiri, raggiungessi l’ospedale di notte per le mie terapie. E nessuno dei miei ragazzi si è mai accolto di nulla. Ci sono voluti sei mesi e ora posso dire di avere concluso la mia terapia”.
Van Gaal ha già annunciato che lascerà la nazionale olandese al termine del Mondiale in Qatar. Il suo successore sarà Ronald Koeman.
Van Gaal si definisce ‘survivor’: “Non sono il primo e non sarò nemmeno l’ultimo. Invito gli uomini che pensano di avere un problema a farsi visitare, a rispettare rigorosamente dei controlli. A curarsi. Spesso non c’è una seconda chance. Io e mia moglie siamo due sopravvissuti, due testimoni che le cure funzionano. Con la giusta determinazione e la massima fiducia”.