Il mito di Diego Armando Maradona continua ad autoalimentarsi anche dopo la morte del fuoriclasse
Se c’è una cosa in grado di far impazzire i collezionisti questa è il nome di Maradona.
Sono tutti pronti a fare follie per qualsiasi cosa riguardi il numero 10 dell’Argentina e del Napoli, soprattutto dopo la sua drammatica morte.
Il mercato del collezionismo, sotto questo aspetto, non va troppo per il sottile. Ci sono pezzi pregiatissimi, introvabili, a volte addirittura unici. E il mercato di chi è pronto a spendere una fortuna pur di garantirsi un pezzo da collezione è gigantesco. Anche perché, soprattutto per una questione puramente di patrimonio e di fiscalità, il collezionismo e l’ultima frontiera dei veri ricchi. Persone che piuttosto che investire in titoli, azioni, e farsi tracciare e tassare, preferiscono comprare qualsiasi cosa aumenti esponenzialmente il suo valore. Auto, memorabilia sportive, oggetti unici.
D’altronde il valore lo fa il mercato, l’offerta. E nel caso di Maradona, forse più di qualsiasi altro campione sportivo in questo momento, i prezzi possono salire alla follia.
C’è un pezzo pregiatissimo, più di ogni altro che il 20 Aprile andrà al migliore offerente presso la storica casa d’aste Sothebys. Si tratta della maglia indossata da Maradona ai Mondiali del 1986, in Messico, nella storica partita dei quarti di finale contro . Proprio quella della Mano de Dios. Come in tutti gli episodi che raccontano la vita di Maradona anche dietro questa maglia c’è un momento di straordinaria narrativa sportiva.
La maglia, la numero 10 dell’Albiceleste, fu infatti donata da Diego Armando Maradona al centrocampista inglese Steve Hodge. Fu proprio lui il protagonista dello sciagurato rinvio dal quale arrivò il lunghissimo traversone che poi Maradona devò in rete anticipando Shilton, nettamente, con la mano.
Hodge, che oggi ha quasi 60 anni, ha conservato quella maglia fino ad ora. “L’ho mantenuta con rispetto. Ma mi rendo conto che si tratta di qualcosa che oltre a un valore economico rappresenta un patrmonio culturale enorme per tutti gli appassionati di calcio e di sport. Spero che chi la acquisterà lo faccia non solo per conquistare un pezzo di collezione ma per renderle omaggio così come ho fatto io nel corso di questi ultimi 35 anni”.
La partita Argentina-Inghilterra del Mondiale 1986, poi vinto proprio dalla nazionale Albiceleste, è uno dei momenti più alti e clamorosi della storia del calcio. Non solo per il gol della Mano de Dios. Ma anche per la straordinaria serpentina con la quale Maradona annichilì centrocampo e difesa inglese, segnando quello che viene ritiene auto il gol più bello del secolo.
Secondo gli esperti i collezionisti sarebbero pronti a pagare fino a 5 milioni di dollari la maglia di Maradona che diventerebbe così uno degli oggetti sportivi più preziosi di sempre.
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