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Automotive, pneumatici a rischio? Il motivo della crisi

Automotive, pneumatici a rischio? Il motivo della crisi. Arrivano le prime gravi conseguenze per le case automobilistiche a causa del drammatico conflitto con la Russia

La drammatica guerra tra Russia e Ucraina, iniziata lo scorso 24 febbraio con l’invasione decisa dal presidente russo Vladimir Putin, sta producendo le prime gravi conseguenze a livello economico. Non è immune da questo tragico scenario internazionale il settore dell’automotive che da qualche settimana a questa parte sta incontrando parecchie difficoltà. Un buon numero di case automobilistiche e di aziende di componentistica è stato costretto ad interrompere bruscamente la produzione nei propri stabilimenti ucraini. Con l’inevitabile e drammatico effetto domino che si può facilmente immaginare.

Michelin (Ansa)

Tra queste c’è anche un colosso del calibro della Michelin, la multinazionale francese il cui core-business è la produzione e la vendita di pneumatici che ha deciso di interrompere le operazioni in alcuni dei suoi impianti europei proprio a causa della guerra in corso nel territorio ucraino. La decisione presa dal management dell’azienda di Clermont-Ferrand dovrebbe servire a ottimizzare le operazioni e adattarsi alla gestione dei flussi. Per questo motivo la Michelin ha dichiarato di aver fermato temporaneamente la produzione in alcune fabbriche europee. Lo stop verrà adottato per qualche giorno nel corso delle prossime settimane.

Automotive, la Michelin blocca la produzione causa guerra. Pirelli non si ferma

Pirelli (Ansa)

Chi invece non ha intenzione di fermare alcunchè è la Pirelli, principale azienda concorrente della Michelin. Infatti, un portavoce del colosso milanese ha dichiarato qualche giorno fa che il noto produttore italiano di pneumatici sta monitorando costantemente lo sviluppo della situazione sfruttando un apposito comitato costituito con l’obiettivo di monitorare lo sviluppo e gli effetti del conflitto russo-ucraino. Pertanto, almeno nell’immediato, la Pirelli non ha intenzione di fermare la produzione in nessun sito presente nel Vecchio Continente.

Certo è che una guerra del genere, di cui peraltro ad oggi non si riesce ad intravedere la conclusione, rischia di mandare in crisi l’intero settore dell’automotive. Nelle prossime settimane alcune delle principali case automobilistiche potrebbero essere costrette a prendere drastici provvedimenti, come ad esempio la chiusura di alcuni stabilimenti presenti in Europa. Purtroppo la guerra non risparmia nessuno e quella tra Russia ed Ucraina non fa eccezione.

Vincenzo Maccarrone

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