La partitissima che riapre il campionato domenica 3 aprile tra Juventus e Inter si giocherà con una clamorosa presa di posizione dei tifosi nerazzurri
Niente tifo, niente cori, niente coreografia. Ma soprattutto niente trasferta. Proprio com’era accaduto nel derby poi perso contro il Milan (doppietta in rimonta di Giroud) del 5 febbraio scorso.
É la clamorosa decisione condivisa da tutti i gruppi del tifo organizzato dell’Inter che ha pubblicato un lungo comunicato annunciato uno ‘sciopero del tifo’. Tuttavia senza precisarne i motivi.
Un gesto clamoroso, anche perché l’Inter sta faticando. É uscita dalla Champions League nonostante una vittoria esterna sul campo del Liverpool, ha perso molti punti in campionato facendosi rimontare dalla Juventus che in Serie A mantiene un’imbattibilità che dura da novembre. Ma la motivazione della protesta non è da cercare nel rendimento della squadra, per la verità sempre sostenuta e difesa a spada tratta dalla tifoseria nonostante il calo delle ultime settimane.
La sfida tra Inter e Juventus è una delle superclassiche del campionato. A scatenare la protesta da parte dei tifosi dell’Inter sarebbero stati i mille biglietti contati che la Juventus ha concesso al settore ospiti. Troppo pochi, considerando che ormai da qualche settimana la capienza degli stadi è tornata al 100% dopo i lunghi disagi della pandemia.
Il comunicato dei tifosi dell’Inter, firmato Curva Nord 1969, un collettivo di numerosi gruppi organizzati, è stato pubblicato anche su Facebook scatenando molte reazioni e tantissimi commenti. La protesta sembra condivisa e accettata dalla tifoseria organizzata. Ma molti saranno comunque i tifosi interisti che si recheranno all’Allianz Stadium anche senza esporre i tradizionali striscioni dei club.
Questi il testo del comunicato ufficiale dei tifosi nerazzurri.
“La Nord non sarà presente a Juventus-Inter del 3 aprile non staremo a dare spiegazioni per non dare adito alle solite ed inutili polemiche dei rapaci del nulla. Abbiamo le nostre ragionie questo deve bastare a chi legge, vi basti sapere che è un pensiero condiviso da tutti i responsabili dei gruppi. È una scelta dolorosa, ma inevitabile. Nessuna partita di cartello, nemmeno la più importante, potrà mai prevaricare l’essenza di ciò che siamo. Noi siamo il tutti che diventa uno”.
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