Roberto Mancini, dal Mondiale al Tapiro d’Oro: la sua reazione è da applausi

Roberto Mancini, dal Mondiale al Tapiro d’Oro: la sua reazione è da applausi. Il ct azzurro prima della Turchia accetta la ‘punizione’

Se li immaginava decisamente diversi questi giorni, Roberto Mancini. Doveva esserci la finale degli spareggi per i Mondiali da preparare, poi il viaggio in Qatar per provare a fare bis con gli Europei. E invece gli tocca la Turchia, per giunta in amichevole.

Mancini
Roberto Mancini (ANSA)

Allora, parafrasando una vecchia e famosa pubblicità, per una delusione grande (quella era una parete) ci vuole un premio altrettanto grande. Come il Tapiro d’Oro in formato gigante che gli è già stato consegnato prima di partire alla volta di Konya anche se il pubblico vedrà tutto questa sera, 28 marzo, a Striscia la Notizia.

Davanti a Valerio Staffelli, che non ha nemmeno avuto bisogno di calcare la mano, il ct azzurro ha ammesso le sue colpe e reagito con filosofia: “Credo che sia più che meritato. Ero fiducioso, purtroppo ogni tanto le cose vanno male”. Un po’ di sorrisi nella sua settimana più complicata da quando è ct, con una promessa: “Io non mollo: ci riproviamo per il prossimo Mondiale”.

Roberto Mancini, dal Mondiale al Tapiro d’Oro: le parole per aprire un nuovo ciclo

In effetti dopo i moltissimi dubbi sul futuro di Roberto Mancini come ct azzurro, ormai pare che tutte le nubi siano state diradate. Lo ha confermato lui stesso in conferenza stampa alla vigilia dell’impegno con la Turchia. “Ho parlato con il presidente Gravina e siamo allineati su tutto. Ora pensiamo a questa partita, poi con calma ragioneremo per capire cosa migliorare in futuro”.

A Mancini ha fatto piacere constatare come accanto alla delusione enorme per la mancata qualificazione ci sia stato comunque il riconoscimento per il lavoro fatto. La vittoria agli Europei era arrivata a suggello di un ciclo vincente di partite e nessuno lo può negare. E lui è orgoglioso del gruppo speciale che si è creato negli ultimi anni.

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Il futuro del ct è già scritto (LaPresse)

Non è bastato per andare ai Mondiali e su questo dovrà riflettere: “Inseriremo ragazzi più giovani in Nazionale, sperando che possano avere delle opportunità in più anche nei loro club. Partiremo da questo. Negli ultimi anni abbiamo quasi sempre vinto, giocando bene e con una giusta mentalità”.

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