Doping, i casi sotto indagine sono centinaia
Ancora un’indagine che riguarda il doping e che coinvolge decine di atleti olimpici, ma stavolta a denunciare sono stati gli atleti stessi
“Cavie da laboratorio”, è una delle accuse mosse dagli atleti canadesi, settanta in tutto, che hanno richiesto un’indagine sulle sostanze utilizzate per anni dalla squadra di ginnastica canadese, maschile e femminile.
In un paese che sta festeggiando il suo ritorno ai Mondiali di calcio dopo 36 anni, questa è la notizia più battuta e letta del giorno.
Più di 70 ginnaste canadesi hanno chiesto un’indagine approfondita e accurata su quella che denunciano essere una ‘cultura tossica’ all’interno del loro sport e della loro rappresentativa nazionale. Il che significa anni di flebo, antibiotici, integratori, antinfiammatori. Per un periodo non inferiore agli ultimi dieci anni: olimpiadi di Londra, Rio e Tokyo comprese. La denuncia è stata resa pubblica con una lettera aperta pubblicata da numerose agenzie e destinata a Vicki Walker, direttore generale di Sport Canada, la principale istituzione sportiva del paese.
Il caso segue di alcuni mesi la clamorosa denuncia di molestie e abusi sessuali che ha travolto la squadra americana di ginnastica artistica coinvolgendo tutte le rappresentative femminile delle ultime due olimpiadi, compresa Simone Biles, che dopo diversi anni ha confessato i maltrattamenti subiti. La federazione statunitense ne è uscita a pezzi, azzerata. E ora gli USA con molta fatica stanno cercando di ristrutturarsi.
Secondo la denuncia molti allenatori avrebbero forzato le proprie atlete ad allenamenti eccessivi, somministrando medicinali non concordanti, durante o dopo episodi di infortunio o affaticamento.
Un allenatore canadese, Dave Brubaker, lo scorso anno è stato squalificato a vita da Gymnastics Canada, la federazione nazionale, a seguito di un’indagine interna. Brubaker accusato e dichiarato non colpevole di aggressione sessuale e sfruttamento sessuale nel 2019. Ma alla prima accusa ne seguirono altre: ed è arrivata la squalifica. E questo è stato solo l’inizio.
Si tratta del secondo scandalo sportivo per il Canada in poche settimane dopo che novanta atleti di
bob e skeleton hanno chiesto le dimissioni presidente della loro federazione. Stesse motivazioni. Altre indagini sono in corso da parte della federazione canottaggio e da quella di rugby.
La Russia era stata costretta a partecipare alle Olimpiadi di Tokyo e a quelle di Pechino senza bandiera e senza inno proprio a causa delle accuse di doping sistematico rivolte a numerose sue federazioni.
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