Un musicista straordinario, eclettico estremamente amato e popolare, Taylor Hawkins, batterista e fondatore dei Foo Fighters è morto a soli 50 anni
Taylor Hawkins, il batterista dei Foo Fighters scomparso ieri notte in Colombia poche ore prima di esibirsi in un Festival a Bogotà, lascia un vuoto profondo non solo nel mondo della musica rock.
I Foo Fighters sono in questo momento la rock band più popolare del mondo: un tour mondiale di un anno e mezzo che a breve dovrebbe passare anche dal nostro paese. Dieci album in studio, cinque registrati dal vivo, tre compilation: in un’era in cui i dischi venduti non contano più, i Foo Fighters potevano contare su uno stuolo immenso di fan, non meno di 100 milioni.
Taylor Hawkins, anima rock
La straordinaria partecipazione della rete alla morte di Hawkins, amatissimo dal mondo del rock e non solo dai fan dei Foo Fighters per la sua trasversalità, è una testimonianza concreta di quello che è stato il contributo del batterista alla vita della band e al suo straordinario successo.
Entrato nella band per sostituire Wayne Goldsmith, il primo batterista della band, Hawkins è rimasto nei Foos 25 anni calmando le sue irrequietezze, sposandosi, trovando nella band che lui definiva “casa” una vera famiglia. Dave Grohl, fondatore e leader del gruppo, è stata probabilmente la persona più importante che Hawkins abbia mai avuto, da un punto di vista artistico e personale. Il rapporto tra i due era simbiotico.
Quel video per il Superbowl…
Hawkins non era uno sportivo, ma era un grande appassionato di sport. Aveva un passato da giocatore di football a Orange County, dove si era trasferito con la famiglia. La sua passione erano… le cheerleaders… “la mia prima esperienza sentimentale” aveva dichiarato più volte. Famoso un video dei Foo Fighters in cui Hawkins, vestito da quarterback si lasciava corteggiare da Grohl, travestito da cheerleader.
Il loro spoof video per la presentazione del concerto del Super Saturday Night del Superbowl 2019 fece epoca. Nei panni di Bret Rodgers Taylor Hawkins faceva il verso alle stelle del football americano. In realtà era un appassionato: come il suo amico Flea dei Red Hot Chili Peppers tifava Los Angeles Rams.
Il tour sudamericano dei Foo Fighters è stato sospeso. Annullata la data prevista per il Lollapalooza di Sao Paulo. Molta incertezza sul tour che da aprile li dovrebbe in giro per gli States con nove date in festival e grandi stadi. Il 12 giugno sono annunciati all’I-Days di Milano, all’Ippodromo di San Siro.
Il lascito di Taylor Hawkins
Batterista fenomenale, estremamente potente e versatile era autore di numerose delle canzoni dei Foo Fighters. Alcune le aveva anche cantate in prima persone “Cold Day in the Sun” facendosi sostituire da Grohl alla batteria. Sua la scena anche quando la band omaggiava i Queen, in particolare con “Under Pressure”. Hawkins lascia la moglie Alison e tre figli.
Il 3 aprile i Foo Fighters dovevano essere ospiti del Galà dei Grammy Award cui concorrevano per tre premi.
Oggi in moltissimi eventi sportivi, negli stadi dove spesso hanno fatto tutto esaurito, risuonerà la musica dei Foo Fighters.
In modo particolare “Home”, brano struggente scritto da Hawkins e Grohl che parla “della partenza….”: “Perché per tutti prima o poi è il momento di tornare a casa…” disse Grohl spiegando il brano. Che parla di amici scomparsi o perduti, un riferimento molto chiaro a quella che è stata la tragedia di Kurt Cobain, suo compagno nei Nirvana, il cui suicidio lo provò duramente.
Il video sportivo promozionale dei Foo Fighters
Una versione live registrata in studio di “Home”