Il wrestling saluta uno dei suoi protagonisti indiscussi, più amati e influenti, Triple H, pluricampione mondiale e vicepresidente esecutivo del colosso WWE
“Lascio il ring, è ufficiale e definitivo, non ci saranno ripensamenti e nemmeno ritorni clamorosi”. Ha destato profondo clamore l’annuncio di Triple H che nel corso di una lunga intervista ha annunciato il suo addio al ring e al wrestling.
Triple H è uno di quei personaggi che hanno completamente cambiato le regole del business, dentro e fuori dal ring. Un wrestler che è diventato autore, manager, imprenditore e che ha traghettato il colosso WWE verso il mondo digitale trasformando le storie e il business come forse nessun altro.
Vicepresidente della WWE, responsabile editoriale e artistico di una global company che ogni anno produce ricavi superiori ai sei miliardi di dollari, Triple H lascia per gravi motivi di salute: “Sono sempre stato molto attento alla mia forma e non sopporto di presentarmi sul ring non nelle condizioni di potere offrire al pubblico il meglio di me”.
Problemi cardiaci per lo più che si erano manifestati già nel 2019 consigliando un certo rallentamento nel ritmo delle esibizioni che per i wrestler sono massacranti. Anche quando sei un leader e un headliner, come lui. Uno che chiude gli show con il main event.
Lo scorso anno Triple H ha subito le gravissime conseguenze del Covid. Polmonite virale, con danni molto seri: “Quando mi hanno ricoverato avevo fluidi nei polmoni e intorno al muscolo cardiaco, il mio cuore era al 30%. Potevo morire. Mi hanno ricoverato e installato un defibrillatore interno. Non puoi fare wrestling in queste condizioni”.
Triple H è un nome d’arte di un nome d’arte, Hunter Hearst Helmsley. In realtà all’anagrafe “il triplo”, come lo chiamano i fan italiani, o “The Game” piuttosto che “The Authority” come lo hanno ribattezzato le regole del business, si chiama Paul Levesque e ha 52 anni. Da quasi venti anni è “il signor McMahon”… nel 2003 ha sposato Stephanie, la figlia del proprietario della compagnia, Vincent McMahon che in pochi anni gli ha delegato gran parte degli aspetti creativi e organizzativi della compagnia e moltissimo anche di quello che è il business di quella che fino a trent’anni fa era un’azienda familiare di successo e ora è una delle cinque aziende di intrattenimento americane più popolari del mondo.
Steph e HHH hanno tre figlie, di 15, 13 e 11. Pare siano state loro a dirgli… “papà, ora basta”.
“Vedere le mie figlie in ansia non è per me, non lo sopporto. Non posso più pensare che potrebbe succedere qualcosa che me le toglierà e quindi chiudo… non come avrei voluto. Ma non posso certo lamentarmi”.
Triple H continuerà a gestire il business, salendo sul ring come general manager in un ruolo che nel wrestling spesso mischia realtà e finzione. Ha vinto 14 titoli mondiali e cinque intercontinentali, due titoli europei e due di coppie chiudendo per sette volte la card di Wrestlemania.
A breve la sua induzione nella Hall of Fame, l’onore più grande. Ha creato e scoperto talenti straordinari: da Batista a Randy Orton, contribuendo a creare la Generation X, una delle stable più brillanti e divertenti dello showbusiness, ed Evolution.
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