GP Arabia Saudita, aumenta la paura: c’è una clamorosa defezione. Non diminuisce la tensione a Jeddah, il circuito in cui domenica si disputerà la seconda gara della stagione di Formula 1
Il mondo dello sport si scopre vulnerabile ed esposto ai rischi di un serio coinvolgimento nei conflitti che stanno seminando morte e distruzioni in vaste aree del nostro pianeta. Perchè quanto è accaduto poche ore fa in Arabia Saudita a una manciata di chilometri dal circuito di Jeddah non ha precedenti nella storia della Formula 1. Mentre le vetture sfrecciavano sulla velocissima pista della città saudita per una sessione di prove libere, un missile è esploso a soli 20 chilometri dai paddock distruggendo un deposito dell’Aramco, la compagnia petrolifera statale dell’Arabia Saudita.
Un attacco terroristico in piena regola che ha scosso profondamente piloti e tecnici dei team presenti a Jeddah, ma che non avrà conseguenze sulla disputa del Gran Premio. Sembra infatti che nel caso in cui il Circus della Formula 1 al completo dovesse rifiutarsi di correre, tutti andrebbero incontro al richio concreto di non poter lasciare l’Arabia Saudita. Uno scenario inquietante a cui nessuno però era realmente preparato. La gara dunque si disputerà costi quel che costi.
Ma c’è anche chi ha il coraggio e la forza per dire ‘no’, lanciando un segnale molto preciso a tutto l’ambiente. Stiamo parlando di Ralf Schumacher, fratello minore di Michael, a sua volta ex pilota di Formula 1 e ora commentatore di punta per l’emittente satellitare Sky Deutschland. “C’è la pandemia, la guerra in Europa e ora hanno lanciato un missile a 20 chilometri da qui. Non c’è più nulla di normale e divertente, non resterò un minuto di più”. Un annuncio clamoroso quello di Ralf Schumacher la cui decisione è stata condivisa da altri membri della troupe dell’emittente satellitare tedesca, pronti a loro volta a fare le valigie.
L’ex pilota di Jordan, Williams e Toyota ha poi rincarato la dose: “Se si tratta veramente di un attacco mi chiedo cosa stiamo facendo ancora qui. Dovremmo tutti fare i bagagli ed andarcene – ha ribadito Ralf Schumacher -. Sono un esperto di Formula 1, non di affari o politica, e sicuramente il Circus qui deve fare i conti con una pressione enorme”.
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