Calcio, con il nuovo Fair Play Finanziario cambia tutto: i dettagli

Calcio, con il nuovo Fair Play Finanziario cambia tutto: i dettagli svelati dal New York Times. Una rivoluzione che riguarderà tutti i club europei

Le difficoltà economiche legate alla pandemia hanno costretto le istituzioni del pallone a sospendere per un biennio i paletti del FFP. Ora però il sistema verrà introdotto con nuove specifiche e alcune squadre italiane potrebbero essere in difficoltà.

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Logo Uefa (AnsaFoto)

Per diverso tempo è stato contestato come modello da seguire perchè non rendeva più equo il gioco. L’introduzione del Fair Play Finanziario (risalente a circa 10 anni fa) fu un modo di auto difesa da parte dei club più importanti dall’invasione dei fondi arabi nel calcio europeo. Il sistema è però saltato, con Psg e Manchester City, in particolare, in grado di raggirarlo in lungo e in largo. La pandemia di Covid-19 ha imposto una sospensione doverosa, viste le difficoltà delle squadre del Vecchio Continente di tenere apposto i conti senza i soliti introiti, legati al pubblico e ai diritti televisivi. Ora con la fine dell’emergenza (e con lo spauracchio della SuperLega sempre presente) si torna a parlare di FFP e del suo nuovo inserimento. La notizia era nell’aria da tempo ma adesso il New York Times l’ha mostrata in anteprima. Dal 1° luglio 2022 cambia di nuovo tutto.

Calcio, arriva il nuovo Financial Sustainability Regulations: cosa cambia

Ceferin
Ceferin Uefa (AnsaFoto)

Tra le principali novità iniziamo col dire che non figura il salary cap, considerato invece dai club come una soluzione molto valida (stile NBA). Le parti non hanno trovato un accordo in tal senso e quindi almeno per ora non se ne parla. A cambiare radicalmente saranno i parametri. Ora verranno basati sui ricavi e sul costo del personale: rosa, cartellini, stipendi, commissioni agli agenti, e questo costo non potrà superare il 70% del totale dei ricavi. Decade quindi la cifra fissa di 30 milioni, tenuta come parametro fino ad oggi.

Il passaggio ai nuovi parametri sarà graduale e così la Uefa consentirà per il primo triennio di lasciare che il costo del personale possa arrivare fino al 90% dei ricavi. I club più virtuosi, sempre ligi alle regole e con un bilancio in attivo, potranno avere un margine bonus di circa dieci milioni di dollari.

Per quanto riguarda le sanzioni, arriva una grossa novità. Oltre alle multe e al rischio di essere esclusi dalle competizioni europee verrà introdotta la “retrocessione“. Si potrà infatti essere declassati in una coppa di minore importanza (dalla Champions all’Europa League ad esempio). Inoltre per evitare il fenomeno dei ricavi gonfiati, sarà prestata maggiore attenzione alle sponsorizzazioni fittizie o troppo elevate rispetto al fatturato del club. Un’ultima nota riguarda il nome. Non si chiamerà più Financial Fair Play ma Financial Sustainability Regulations. L’approvazione definitiva da parte del comitato esecutivo della Uefa dovrebbe avvenire il prossimo 7 aprile.

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