Prima giornata del tabellone principale, ultima del torneo di qualificazione al Masters 1000 di Miami: due tennisti italiani tornano a casa, Bronzetti avanti come lucky loser
É andato male l’ultimo turno di qualificazione del torneo Masters 1000 di Miami che vedeva in lizza due tennisti italiani, Andreas Seppi in ambito maschile e Lucia Bronzetti in tabellone femminile. Entrambi battuti.
Seppi è uscito bruscamente ridimensionato da Thanasi Kokkinakis, numero 97 del ranking mondiale che passa in due set: 6-3 6.4 per l’australiano che elimina anche l’ultimo azzurro che poteva raggiungere Lorenzo Musetti al primo turno maschile del torneo americano.
Miami, fuori Seppi e Bronzetti
Partita faticosa quella di Seppi che cede due sole volte il servizio: nel sesto game del primo set e nel penultimo della seconda partita quando l’azzurro serviva per portarsi sul 5-4. Un game interminabile caratterizzato da scambi lunghi e molto faticosi: Seppi ha annullato un break point, ha avuto per quattro volte possibilità di chiudere il game senza riuscirci e Kokkinakis ne ha approfittato andando poi a vincere a zero il game decisivo.
Netta anche la sconfitta di Lucia Bronzetti contro Qiang Wang sostanzialmente dominato dalla cinese, 6-3 6-2 e chiuso in 75’. Tuttavia la riminese accede al tabellone come lucky loser anche se l’abbinamento è tosto, Ayla Tomljanovic (unico match ‘italiano’ di oggi pomeriggio). Un bel modo per festeggiare la prima convocazione in nazionale azzurra con la chiamata di Tathiana Garbin in vista del match della Billie Jean King Cup in programma il 15 e 16 aprile ad Alghero contro la Francia.
La compagine italiana di Miami si presenta dunque con otto iscritti al primo turno. Anzi…
Eliminata al primo turno Jasmine Paolini
…Sette. Perché Jasmine Paolini, la prima azzurra chiamata a scendere in campo nel primo turno del tabellone principale, è già fuori. Battuta dalla russa Ekaterina Alexandrova, che ha dominato l’incontro in modo davvero nettissimo e senza difficoltà. Il risultato finale, 6-1 6-2 e la durata del match, un’ora, dice molto di quanto la Alexandrova con il suo gioco potente e profondo dalla linea abbia gestito come abbia voluto il confronto con la tennista toscana che si è lasciata coinvolgere in una serie di scambi estremamente fisici e molto faticosi che hanno finito per farle pagare un prezzo troppo alto anche in termini di lucidità sulla prima palla di servizio. Peccato…
