“Una sensazione incredibile”, Marcell Jacobs: il paragone è da urlo. Il velocista di Desenzano del Garda ha conquistato il titolo di campione del mondo nei 60 metri ai Mondiali indoor di Belgrado
La medaglia d’oro nei 100 metri piani alle Olimpiadi di Tokyo non è stato un trionfo casuale nè improvvisato. Marcell Jacobs ha ribadito ancora una volta, con la straordinaria vittoria ottenuta sui 60 metri ai campionati del mondo indoor di Belgrado di essere l’uomo più veloce del pianeta. Il 27enne sprinter di Desenzano del Garda, in una finale emozionante e incerta, ha battuto al fotofinish il grande favorito della vigilia, l’americano Chris Coleman, campione usciente e primatista del mondo della distanza.
Per commentare la gara e descrivere tutta la sua gioia incontenibile, Marcell Jacobs è stato ospite all’interno del programma ‘Che tempo che fa’, presentato sui canali Rai dal giornalista e conduttore televisivo, Fabio Fazio. “Rispetto a Tokyo, dove ero consapevole di essere superiore agli avversari, sabato sera sapevo che i due americani erano favoriti. Coleman era il campione in carica e attuale primatista del mondo sui 60 metri“. Invece, a dispetto dei pronostici che lo davano come terzo incomodo, Marcell Jacobs ha stupito tutti ancora una volta bruciando sul traguardo i suoi più titolati avversari.
La straordinaria vittoria di Belgrado vale come un esame di laurea, l’ultimo e più importante sostenuto finora dallo spriter lombardo. Tanto che Usain Bolt, il più forte velocista di tutti i tempi, lo ha incoronato come unico suo erede. Un’investitura che riempie di orgoglio il nostro fuoriclasse: “E’ veramente fantastico – il commento di Jacobs in diretta televisiva -, anche perchè io ho seguito ogni sua impresa. Quindi il fatto che lui mi abbia nominato come suo erede è qualcosa di veramente incredibile”.
Marcell Jacobs però non vuole fermarsi qui. La stagione dell’atletica leggera ha in calendario altri grandi appuntamenti, soprattutto outdoor: eventi di grande spessore agonistico a cui il neo campione del mondo non vuole assolutamente mancare. “Quando so di dover affrontare avversari più forti di me mi esalto e riesco a tirare fuori anche quell’1% in più che serve per mettere la testa davanti agli altri.Ora però devo rimanere con i piedi per terra”.
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