Scene che probabilmente possono avvenire soltanto quando un giocatore decide di mostrare al mondo i valori di tradizione e di umanità del rugby
Di rugby e di quello che lo sport della palla ovale rappresenta in termini di cavalleria, educazione e rispetto si è scritto molto spesso.
Sul campo succede di tutto, scambi molto aggressivi, colpi durissimi, a volte estremamente violenti. Gli infortuni sono all’ordine del giorno e, purtroppo, a volte le conseguenze possono anche essere fatali.
Ma ci sono episodi che fanno parte della narrativa del rugby che meritano di essere sottolineati e mostrati al grande pubblico, come veri e propri esempi non solo di sport ma di vita. Soprattutto in un momento storico nel quale lo sport viene troppo spesso misurato a suon di imprese, numeri, guadagni. Quello che è accaduto nei minuti finali di Galles-Italia, partita conclusiva del Sei Nazioni, con gli Azzurri ormai condannati all’ultimo posto in classifica senza neppure un punto dopo le prime quattro partite, ha dell’incredibile.
Quando manca un solo minuto al termine del match, e l’Italia è in svantaggio, gli Azzurri infilano una di quelle azioni capaci di strappare applausi anche agli avversari. Il protagonista è Ange Capuozzo, giovanissimo giocatore che ha fatto il suo esordio in azzurro solo sette giorni fa nella sconfitta contro la Scozia. Capuozzo parte da estremo e con un’azione personale da fuoriclasse trova uno spazio sulla destra: ci si infila con convinzione in una corsa dirompente ed elegantissima che manda in controtempo tutta la linea difensiva avversaria con una deliziosa finta di corpo.
La difesa del Galles non riesce minimamente ad arginarlo: a pochi metri dalla linea di meta l’estremo scarica sul compagno Padovani che, tutto solo, va a schiacciare la meta del pareggio che poi, Garbisi, trasformerà per il 22- 21 finale. La prima vittoria italiana nel Sei Nazioni.
A fine partita il pubblico gallese di un gremito Millenium Stadium si alza in piedi in una interminabile standing ovation con i giocatori azzurri, in lacrime, al centro del campo con il tricolore sulle spalle. Sono momenti di emozione straordinaria, qualcosa che pochi sport possono raccontare.
A fine gara, in separata sede, lontano dalle telecamere, senza clamori, quello che viene eletto l’MVP della partita, Josh Adams, si avvicina al giovanissimo Capuozzo, protagonista della travolgente azione della meta italiana e gli consegna il suo trofeo: “Te lo meriti tu”. Capuozzo, commosso ringrazia e lo abbraccia.
Storie di sport che, di tanto in tanto, fa anche piacere scrivere….
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