La vicenda della giocatrice di basket americana Brittney Griner sta diventano un vero e proprio caso diplomatico reso ancora più complicato dalla difficilissima situazione tra Russia e Ucraina
Pochi giorni dopo l’invasione del confine ucraino da parte delle forze armate russe il ministero degli esteri americano denunciò un’altra violazione: l’arresto di una giocatrice di basket ben nota al pubblico internazionale.
Perché Brittney Griner non è certo una sportiva come tutte le altre. Ha vinto due titoli olimpici, l’ultimo la scorsa estate a Tokyo. Ha giocato ad altissimo livello in tutto il mondo, anche nel campionato russo dove gioca quando la stagione americana è ferma.
Brit Griner ha giocato per sette volte nell’All Star Game femminile, vincendo il titolo femminile NBA nel 2014 e conquistando in due occasioni il titolo di miglior marcatrice assoluta del campionato americano. Non solo: Brittney, è um simbolo anche a livello sociale. Ha fatto outing fin dal 2013 ed è molto attiva nell’ambito dei diritti civili della comunità LGBT, è già al suo secondo matrimonio.
A Febbraio, quando il conflitto tra Russia e Ucraina era ormai un dato di fatto, Brittney Griner aveva deciso di recarsi comunque in Russia per riprendere la sua attività con l’Ekaterinemburg dove gioca per cinque mesi all’anno.
Al suo arrivo all’aeroporto Sheremetyevo di Mosca, durante un controllo, la polizia l’ha arrestata riscontrando nei suoi bagagli alcune cartucce di vaporizzatori, solitamente utilizzate per chi fuma le cosiddette sigarette elettroniche, a base di olio di hascish. Il fermo è stato convalidato il giorno dopo nonostante le proteste da parte dell’ambasciata americana. Griner è in carcere ormai da tre settimane, insieme ad altre due condannate, in un letto 30cm troppo corto lei.
Inutili fino a questo momento le richieste di chiarimento da parte delle autorità americane, tutte ignorate dal ministero di giustizia russo. La donna è in attesa di un processo. Il suo stato detentivo è esteso fino al 19 maggio “considerando la flagranza del suo reato”. Rischia fino a 15 anni di carcere per detenzione e traffico di sostanze stupefacenti.
Nessuno dei familiari della donna ha avuto accesso alla prigione per poterla incontrare. Le uniche informazioni arrivano da una volontaria che fa parte di una organizzazione internazionale riconosciuta dal governo russo che le ha consentito di visionare lo stato di detenzione della cestista.
Dopo questo episodio il ministero degli esteri statunitense ha rilasciato un documento nel quale invita i cittadini americani a non recarsi in Russia né per motivi professionali, di studio o di turismo. Nel frattempo il segretario di Stato americano Antony Blinken ha garantito che uno staff dell’ambasciata americana sta lavorando al caso.
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