Russia, il gran rifiuto dei giocatori: lo sport si mobilita contro la guerra

Sta diventando sempre più eclatante la protesta del mondo dello sport contro l’invasione della Russia nel territorio ucraino, con molte voci di dissenso anche in patria

Gli ultimi bollettini provenienti dall’Ucraina parlano di esplosioni, vittime, di Kiev sotto assedio e di un numero sempre maggiore di vittime civili.

Russia Ucraina
Scene di guerra alle porte di Kuev (Foto ANSA)

Ha destato molta impressione la manifestazione di protesta di una producer che ha interrotto un notiziario sulla rete nazionale russa con un cartello che diceva “no alla guerra” e che invitava al dissenso.

Russia, il conflitto fa avanti

In Russia chi manifesta contro la guerra in Ucraina viene arrestato con conseguenze drammatiche, anche oggi ci sono stati incidenti di piazza sia a Mosca che a San Pietroburgo tra manifestanti e polizia. Ma le voci di dissenso nei confronti dell’iniziativa bellica del governo di Putin sono sempre di più, anche in ambito sportivo. E se la settimana scorsa c’è stata polemica per un ginnasta che in Coppa del Mondo si è presentato con la Z, lettera che testimonia l’appoggio alla guerra di Putin, disegnata sulla tuta, ieri una squadra di hockey su ghiaccio ha disegnato una Z sulla pista. Ma non tutti la pensano così.

Il grande rifiuto di Artem Dzyuba

Oggi sono state diramate le convocazioni della nazionale russa di calcio. Anche se non potrà giocare il playoff di qualificazione al Mondiali 2022 in Qatar proprio a causa delle sanzioni comminate da CIO e FIFA relativamente all’invasione dell’Ucraina. La Russia, che nel frattempo ha presentato ricorso e che spera ancora di poter scendere in campo contro la Polonia alle 18 di giovedì 24 marzo, sta cercando di organizzare una partita amichevole è una serie di allenamenti collegiali. Ma quanto pare, qualsiasi nazionale ha rifiutato l’invito di scendere in campo, anche amichevolmente, contro la Russia.

L’unica possibilità per la nazionale di Karpin è quella di una partitella con la Bielorussia, anch’essa squalificata da tutte le competizioni internazionali del calcio. La Russia non potrà giocare sotto la propria bandiera. E se scenderà in campo lo farà senza inno, in eventi non riconosciuti dalla UEFA e dalla FIFA. Chi gioca, in quanto sospeso a tempo indeterminato dalla Federazione internazionale, peraltro, rischia anche una squalifica.

Artem Dzyuba
Artem Dzyuba, il giocatore dello Zenit che ha deciso di rifiutare la convocazione in Nazionale (Foto ANSA)

Giocatori dissidenti

Anche per questo diversi giocatori hanno dichiarato di non essere più disponibili a rispondere alle convocazioni. Ufficialmente per una questione di sicurezza. I trasferimenti da e per la Russia, soprattutto per i giocatori che vivono all’estero, in queste ultime settimane sono diventati particolarmente problematici. Ma c’è anche chi, coraggiosamente, ha deciso di rinunciare alla nazionale per motivi di coscienza.

É il caso di Artem Dzyuba, attaccante dello Zenit San Pietroburgo con 55 presenze e 30 gol in Nazionale. Dzyuba è sposato con Kristina, una donna molto riservata che compare molto raramente sui giornali. Sia lui che lei hanno parenti in Ucraina. Il CT Karpin lo ha ufficialmente ‘dispensato’: “Ci ha chiesto di essere lasciato a casa, ma tiene alla nazionale e tornerà a giocarci molto presto” ha detto il tecnico di una nazionale che al momento è senza bandiera, senza inno, senza gare ufficiali e con parecchi giocatori dissidenti.

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