Ferrari, c’è un asso nella manica per il Bahrain: tifosi al settimo cielo. La F1-75 è apparsa piuttosto competitiva nei test pre-stagionali
Come quasi tutte le scuderie anche la Rossa non ha spinto a fondo durante l’ultima parte di prove a Sakhir. Il potenziale della F1-75 è ancora tutto da scoprire e potrebbe regalare piacevoli sorprese.
Prima le dichiarazioni entusiastiche durante la presentazione a Maranello, poi i buoni riscontri della pista. Insomma questa F1-75 sembra essere nata davvero sotto i migliori auspici. La Ferrari sa che il gap da recuperare nei confronti dei migliori è davvero molto elevato ma ha lavorato sodo per far si che questo possa essere il campionato del riscatto. Troppo brutto il biennio 20-21 per non dare la spinta verso una futura riscossa rossa, guidata dalle ambizioni di una coppa di piloti davvero speciale. Leclerc e Sainz non vedono l’ora di poter battagliare ad armi pari con i rivali in pista, per giocarsi finalmente il titolo mondiale. Se a Barcellona abbiamo scoperto superficialmente le prestazioni di questa nuova generazione di monoposto, a Sakhir qualche indizio in più è stato fornito dalla pista. E’ ancora prestissimo per arrivare a conclusioni affrettate ma di certo si può notare come i tre top team siano davvero vicini e in piena bagarre.
Tutti hanno badato a non scoprirsi troppo, per non mostrare il reale potenziale della propria vettura. Lo stesso Carlos Sainz, nell’intervista rilasciata ai colleghi di Sky Sport è stato chiaro: “Non ho la più pallida idea di quello che troveremo in qualifica perchè non abbiamo fatto mai un vero e proprio time attack“. A questa considerazione dello spagnolo si aggiungono le analisi della stampa specializzata che ha sottolineato come la power unit di Maranello abbia lavorato sempre a regimi piuttosto bassi rispetto alla concorrenza. Basti vedere come alla fine della tre giorni in Bahrain il secondo miglior tempo sia stato conquistato da Mick Schumacher, a bordo della Haas motorizzata Ferrari. Nonostante la vettura sia la peggiore del lotto per distacco, è bastato andare leggermente su di manettino e il crono ne ha favorevolmente risentito. A quanto pare il motore italiano quest’anno potrebbe tornare ad essere il migliore del lotto, come sottolineato anche da Christian Horner e Toto Wolff. Un punto di forza attorno al quale costruire, si spera, una serie di successi che mancano da troppo tempo.
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