Straordinaria azione solitaria di Pogacar che con uno scatto imperioso fa sua la penultima tappa della Tirreno-Adriatico distanziando nettamente gli inseguitori
Gara straordinaria quella di Tadej Pogacar che nella penultima tappa della Tirreno-Adriatico con arrivo a Carpegna al termine di un tracciato misto e molto nervoso ha fatto valere la sua netta superiorità.
Vittoria prepotente quella di Pogacar davanti a Vingegaard e Landa, arrivati al traguardo con un minuto abbondante di ritardo. Confermata la leadership dello sloveno che allunga ancora in classifica generale.
Tirreno-Adriatico, Pogacar stellare
Cioè davvero poco da dire sulla straordinaria vittoria di Tadei Pogacar, del tutto padrone della gara, sia da un punto di vista tecnico che strategico. Il suo capolavoro, dopo avere tirato il gruppo senza spremere nemmeno più di tanto gli uomini della sua squadra, lo compie a 16 km dall’arrivo quando decide, ancora una volta, di fare la differenza e di farla da solo.
Azione incontenibile
Il suo spunto viene seguito dalla distanza solo da Landa e da Vingegaard, gli unici che fino a quel momento sembravano in grado di reggere il suo ritmo. Sensazione che scompare nel momento stesso in cui lo sloveno decide di alzarsi sui pedali e scattare, sfruttando uno dei tanti strappi che caratterizzavano la tappa, costruita intorno alle colline che hanno reso leggendario il mito di Marco Pantani.
Pogacar fa il vuoto. Landa e Vingegaard non sono assolutamente in grado di seguirlo e preferiscono stare a distanza marcandosi l’un l’altro. Soprattutto per evitare il ritorno del gruppo sui battistrada. Il vantaggio dello sloveno si consolida nella parte in discesa fino a portarlo al traguardo con un minuto abbondante di vantaggio che lo isola ancora maggiormente al comando della classifica generale.
Per Pogacar, dopo il Terre Bianche è la sesta vittoria stagionale. Vingegaard sale al secondo posto in classifica in vista dell’arrivo previsto per domani nella tappa con partenza e arrivo a San Benedetto del Tronto, 159 km complessivi. Evidente invece la crisi di Evenepoel in nettissima difficoltà molto prima che Pogacar decidesse di scattare.