Diego Maradona, nuova sconvolgente verità sulla sua morte: il comunicato

A quasi sedici mesi di distanza dalla morte di Diego Armando Maradona, un giudice accentra la procedura ma gli eredi del Pibe de Oro non si fidano

Sempre più intricata la vicenda giudiziaria ed ereditaria che riguarda Diego Armando Maradona.

Dalma con Diego Maradona
Mardona con le due figlie Dalma e Gianina avute dalla moglie Claudia (AP Lapresse)

L’indagine si è conclusa. Mercoledì un giudice federale del tribunale di La Plata, il dottor Ariel Lijo, ha deciso di accentrare nelle sue mani tutte le indagini che riguardano la morte del fuoriclasse.

Maradona, inchieste e comunicati

Oggi un comunicato stampa firmato dalla prima moglie, Claudia Villafane, dalle due figlie Dalma e Gianina, dalla seconda compagna Veronica Ojeda e dal figlio Diego Fernando, mette in discussione questa stessa procedura definendola “illegittima e motivata da una scusa procedurale infondata”. Le due donne ‘ufficiali’ di Dieguito con i rispettivi figli hanno anche postato una foto nella quale si definiscono ‘gli unici eredi legittimi di Maradona’.

Gli imputati

Secondo la documentazione presentata dalla procura n.15 di La Plata al termine dell’indagine, sarebbero stati individuati sei indagati principali. Ci sono poi  altre quattro persone in qualche modo coinvolte e alti al corrente della grave condizione di Maradona.

Al centro dell’indagine ci sono il dottor Víctor Stinfale e l’avvocato del Pibe, Matías Edgardo Morla. Due figure chiave che avrebbero seguito Maradona negli ultimi mesi con pesanti responsabilità sugli ultimi giorni dell’ex calciatore. Ma anche Christian Maximiliano Pomargo, cognato di Morla e fac-totum di Maradona, Vanesa Morla, la sorella dell’avvocato, Maximiliano Trimarchi, l’autista di Maradona, l’uomo che lo avrebbe portato a casa dalla clinica dove era stato ricoverato per i postumi di una brutta caduta e Carlos Orlando Ibáñez, il suo assistente personale. A questi imputati, fin dall’inizio inseriti nell’indagine, compaiono anche altre persone in qualità di testimoni o ‘persone informate’.

Maradona
Il murale dedicato a Maradona ai Quartieri Spagnoli di Napoli (AP LaPresse)

“Drogato e plagiato”

L’indagine di fatto è conclusa. Il processo invece deve ancora cominciare. Ma è poco chiaro quello che sarà il suo iter considerando una vera e propria disputa che riguarda corte distrettuale e federale.

Sugli ultimi giorni di Maradona, nel loro comunicato congiunto, Claudia Villafane, Veronica Ojeda e i figli ipotizzano un vero e proprio complotto che avrebbe relegato il fuoriclasse a uno stato di schiavitù: “Fin dal luglio 2020 – si legge nel documento – e fino all’inizio di novembre dello stesso anno, nella gated community Campos de Roca situata nel distretto di Coronel Brandsen, gli imputati, Víctor Stinfale, Matías Edgardo Morla, Maximiliano Pomargo, Vanesa Morla, Maximiliano Trimarchi e Carlos Orlando Ibáñez hanno ridotto Diego Armando Maradona alla condizione di servitù fornendogli medicinali non autorizzati, droga e alcol al fine di plagiarlo”.

Interessante il fatto che il comunicato sia stato postato sulla pagina ufficiale Facebook di Maradona.

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