La carriera di Tiger Woods, uno dei giocatori più vincenti nella storia del golf professionistico, si arricchisce di un altro importantissimo riconoscimento
Indipendentemente dai trofei, dal montepremi personale, dai contratti pubblicitari, qualsiasi sportivo americano ha una sola e unica ambizione. Entrare nella Hall of Fame prima di abbandonare la carriera.
La Hall of Fame, una istituzione che per noi italiani non è così facilmente comprensibile e nemmeno ‘traducibile’ è una sorta di arca della gloria eterna. Le istituzioni riconoscono lo status ‘memorabile’ di uno dei suoi interpreti.
Tiger Woods nella Hall of Fame
Esiste per tutte le arti: cinema, musica. E ovviamente sport. Da oggi, 9 marzo, Tiger Woods è ufficialmente nella leggenda del golf. La proposta era stata presentata lo scorso anno ed è stata ratificata due settimane fa e ufficializzata oggi, così come vuole la tradizione nel corso della settimana del Players Championship, uno dei tornei più importante del calendario mondiale.
Una carriera straordinaria
Tiger Woods, 46 anni, è alla sua 26esima stagione da professionista. E di solito lo status di hall of famer arriva dopo un quarto di secolo. I tornei vinti sono 109, 683 le settimane da numero uno assoluto del ranking PGA. Nessuno ha vinto tanto quanto lui in PGA, 89 tornei. Senza contare cinque edizioni del Masters, quattro del PGA Championship, tre US Open e altrettanti Open Championship. É anche l’atleta che ha guadagnato di più in termini di montepremi: quasi due miliardi e 200mila dollari. Secondo solo a Michael Jordan (2.62 miliardi). In compenso Tiger Woods per anni è stato lo sportivo più ricco del mondo, grazie ai suoi immensi introiti pubblicitari.
Il tutto nonostante molte vicissitudini personali drammatiche, lo scandalo che lo travolse nel 2009 dopo una storia extraconiugale e un incidente stradale avvenuto nei pressi di casa quando il fuoriclasse aveva avuto da poco il suo secondo figlio. Nel 2017 un arresto per guida in stato di evidente alterazione da alcol e droghe. Lo scorso anno un nuovo drammatico incidente stradale che poteva costagli la sedia a rotelle e dalle quali l giocatore non si è ancora completamente ripreso.
“Vorrei che mio padre fosse qui”
Tiger Woods, intervistato dalla rivista Golf Digest si è detto lusingato e grato del riconoscimento: “Nella Hall of Fame ci sono tutti gli idoli del mio sport che ho sempre ammirato, quelli che guardavo giocare insieme a mio padre. Saranno i miei compagni di squadra per sempre. Ho un unico rimpianto, vorrei che mio papà fosse qui: è lui che mi ha portato a giocare la prima volta. Ci sarà mia madre, e sono molto grato anche per questo. La cosa fantastica del golf è che posso entrare nella Hall e continuare a giocare. E ho intenzione di continuare a farlo. La mia carriera non è ancora finita”.