Si fa sempre più difficile la situazione per Roman Abramovich e per l Chelsea dopo le sanzioni del governo di Londra sul proprietario del club
Sta accadendo esattamente quello che Roman Abramovich temeva. I suoi insider al governo inglese lo avevano informato fin da due settimane fa, prima ancora dell’invasione dei carri armati russi al di là del confine con l’Ucraina.
E oggi la situazione è decisamente molto peggiorata. Per cui, nonostante la decisione di Abramovich di affidare la presidenza del Chelsea ai responsabili della fondazione chiamandosi fuori dalla gestione del club, almeno temporaneamente, si è arrivati al momento delle gravi conseguenze.
Tutte le proprietà di Roman Abramovich, che ha un patrimonio personale di 15 miliardi di dollari e investimenti e attività patrimoniali in diversi paesi, sono stati congelati. Il magnate russo non può vendere nemmeno uno spillo. E se il primo obiettivo del miliardario russo era quello di cedere al più presto e al migliore offerente, ora Abramovich sarà costretto ad aspettare.
C’erano almeno tre o quattro imprenditori interessati all’acquisto del Chelsea, e sul tavolo due proposte concrete, per quanto lontane dalla richiesta di Abramovich di non meno di tre miliardi di euro. Tutto ora è rinviato. Il Chelsea è comunque uno degli asset di Abramovich e come qualsiasi altra proprietà personale del magnate, non potrà essere venduta.
Abramovich di fatto è completamente bloccato. Congelati i suoi conti personali, il suo passaporto, qualsiasi attività. L’imprenditore non potrà viaggiare, e nemmeno condurre i suoi affari. Tutto bloccato.
Una situazione che non riguarda solo Abramovich anche se la sua posizione è sicuramente una delle più eclatanti in assoluto. Sono almeno una quarantina gli imprenditori russi che hanno attività patrimoniali, finanziarie o industriali nel Regno Unito che non potranno muovere un dito in attesa che la situazione si normalizzi. Il che significa solo al cessate il fuoco definitivo, quando una tregua, se non addirittura la pace, sarà finalmente siglata.
L’attività agonistica del Chelsea non è in discussione. Se tutte le squadre russe sono bloccate, e i loro giocatori sono stati svincolati fino alla fine della stagione, il Chelsea potrà onorare tutti i suoi impegni in Inghilterra e in Europa. Gli stipendi saranno regolarmente pagati fino al 31 maggio. C’è una deroga da parte del governo di Londra che tutela lo ‘status quo’.
Ma questa tutela dopo la fine del campionato potrebbe anche non essere rinnovata. E allora per il Chelsea si aprirebbe un momento di grande incertezza. Il prossimo mercato del club, conm ogni probabilità, sarà del tutto bloccato. Impedite le vendite, i trasferimenti: persino la vendita di merchandising… Una sanzione che costerà molto ad Abramovich ma anche al Chelsea che rischia di perdere diversi milioni di dollari in vendite e royalties.
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