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Il bimbo cerchiato in rosso è stato un bomber di livello mondiale. Lo riconoscete? Ha dato il meglio di sè tra la seconda metà degli anni ’90 e l’inizio del 2000. In Italia si è affermato come calciatore di profilo internazionale
E’ stato e probabilmente è ancora un idolo e un beniamino per milioni di tifosi e appassionati di sport in tutto il mondo. Non solo ovviamente nei due paesi in cui ha dato il meglio di sè, esprimendosi ad altissimi livelli per un decennio abbondante. Nella sua carriera ha vinto parecchio, conquistando i premi e i riconoscimenti più ambiti a livello individuale e contribuendo ai successi, tanti, delle squadre in cui ha militato. Lo sport che ha visto per anni eccellere questo grande campione è il calcio e il ruolo che ne ha esaltato le enormi qualità è quello di attaccante.
I numeri del resto non mentono: in oltre 20 anni trascorsi a rincorrere un pallone negli stadi di tutta Europa ha collezionato poco più di 800 presenze e realizzato la bellezza di 402 gol. Cifre da vero fuoriclasse, perchè di questo si tratta. Stiamo parlando di Andryi Shevchenko, oggi 45 anni, nato in un villaggio di un comune ucraino nel 1976. Cresciuto nelle giovanili della Dinamo Kiev, la ‘Juventus ucraina‘, Sheva si è messo in luce nella seconda metà degli anni ’90 grazie ad alcune sfolgoranti prestazioni in Champions League che hanno attirato l’attenzione dei maggiori club europei.
Nell’state del 1999, Shevchenko fu acquistato per oltre 40 milioni dal Milan che riuscì a bruciare un’agguerrita concorrenza. Con la maglia rossonera, il bomber ucraino ha vinto scudetto, Champions League, Supercoppa Europea, Coppa Italia e Supercoppa Italiana. Un pokerissimo di trionfi arricchito da ben 127 gol. In Ucraina, Sheva è una vera e propria icona, una leggenda vivente.
Ed è forse proprio per questa ragione che non più tardi di tre giorni fa le lacrime di sofferenza versate in diretta tv a causa del tragico conflitto che sta investendo il suo paese hanno colpito e sconvolto milioni di persone. Shevchenko ha svelato, nel corso del programma ‘Che tempo che fa’, il suo lato più intimo rivelando una profonda sensibilità d’animo. Diventando, forse inconsapevolmente, uno straordinario simbolo di pace.
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