Squalifica Zverev, nuovo colpo di scena: la decisione è definitiva. L’ATP ha scelto una soluzione che a molti addetti ai lavori non piace
Nella settimana che porterà i migliori al mondo sul cemento americano di Indian Wells, per il primo ATP 1000 dell’anno, arriva la notizia che tutti aspettavano. Perché l’ATP ha comunicato la sua decisione ufficiale su Alexander Zverev.
Una scelta che sta dividendo il pubblico e i suoi colleghi perché a molti sa di carezza più che punizione. Il tedesco, attuale numero 3 del mondo (vincitore nel 2021 dell’oro olimpico a Tokyo e delle ATP Finals di Torino) dopo le violenze del Torneo di Acapulco è stato di fatto graziato. Solo una multa di 23mila euro e una sospensione di otto settimane da ogni competizione.
In realtà però a Indian Wells e poi a Miami sarà in campo, perché entrambe le sanzioni sono state sospese. Sascha sarà sotto osservazione sino al 22 febbraio 2023, praticamente un anno dopo i fatti del Messico. Se “eviterà comportamenti irrispettosi o aggressivi, abusi verbali o fisici, nei confronti di un arbitro, avversario, spettatore o altra persona durante o alla fine di una partita”, sarà tutto revocato.
Per chi non lo ricordasse, cosa era successo ad Acapulco? Alexander Zverev, in coppia con il brasiliano Melo stava giocando una partita di doppio contro Glasspool ed Heliovaara. Dopo una chiamata che considerava sbagliata da parte del giudice di sedia, l’italiano Alessandro Germani, si era infuriato. E a fine partita aveva tirato tre o quattro racchettate violente contro la sedia dell’arbitro.
Inizialmente era stato subito squalificato dal torneo e multato di 35.600 euro, perdendo anche i punti e i primi incassati ad Acapulco. Ma molti si aspettavano una mano più pesante da parte dell’ATP che non dovrebbe tollerare certi atteggiamenti da parte dei suoi giocatori, big o meno.
Lui si era scusato pubblicamente su Instagram, ammettendo di aver tenuto un comportamento inaccettabile e così è tornato in campo con la Germania contro il Brasile in Davis. E continuerà a giocare anche se molti non sono d’accordo. Nei giorni scorsi Serena Williams, non l’ultima arrivata, aveva detto che se l’avesse fatto lei come minimo sarebbe finita in galera. E Pam Shriver, ex campionessa di tennis e oggi apprezzata commentatrice, è durissima: “Trovate un altro sport che non proteggerebbe i suoi ufficiali che sono stati attaccati fisicamente e intimiditi da un giocatore, infliggendo una sospensione sottoposta a periodo di prova?”.
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