Formula 1, un ex pilota chiede comprensione: “I russi sono vittime”

Nella ridda di dichiarazioni e di polemiche seguite all’invasione russa in Ucraina si registrano anche pareri contraddittori, tra questi quelle di un ex pilota di Formula 1

Sono destinate a fare discutere le parole dell’ex pilota di Formula 1 Daniil Kvyat, sei stagioni in Formula 1 con Red Bull e Toro Rosso ma anche riserva della Ferrari nel corso della stagione 2018.

Formula 1 Kiev
Una delle ultime immagini da Kiev, la torre della TV colpita da un missile (Foto ANSA)

Kvyiat, oggi pilota endurance nel campionato mondiale WEC ha si preso le distanze dall’invasione in Ucraina. Ma ha chiesto solidarietà nei confronti degli atleti russi.

Formula 1, Mazepin in discussione

Le dichiarazioni di Kvyat non si riferiscono solo a Nikita Mazepin, pilota russo della Haas il cui posto nel campionato di Formula 1 è stato messo in discussione nel corso delle ultime ore per via della vicinanza di suo padre, Dimitry, al presidente russo Putin. Ma a tutti gli atleti russi che il pilota ha definito “vittime innocenti di una decisione sbagliata”.

Le sentenze del CIO

Kvyat si riferisce alla presa di posizione del CIO, che ha di fatto azzerato qualsiasi attività sportiva agonistica riguardi squadre o rappresentative russe. Il che non significa solo Olimpiadi, ma anche atleti individuali. E dunque Mazepin, ma anche Rublev e Medvedev, tennisti del al vertioce del circuito ATP che si erano espressi in modo molto duro nei confronti di Putin.

Kvyat chiede solidarietà nei confronti degli atleti russi: “Come la stragrande maggioranza parte delle persone di buon senso speso in una soluzione pacifica che riporti la calma quanto prima e ponga fine a questa situazione drammatica – dice l’ex pilota della Red Bull – ma alla stessa maniera mi appello alle istituzioni sportive e al CIO. Escludere gli atleti russi dalle competizioni internazionali è sbagliato e va contro i principi che lo sport insegna. Che sono unità, pace e condivisione”.

Kvyat ha affidato il suo pensiero ai suoi social network ufficiali. E il suo post ha riscosso consenso, ma anche molte critiche. C’è chi lo invita a prendere una posizione critica nei confronti di Putin, chi lo definisce “raccomandato dai poteri forti delle grandi global company” del suo paese. In realtà Kvyat in passato, quando nel 2014 ci furono le prime tensioni nel Donbass, scrisse di guardare con orrore a due popoli amici in combattimento.

Un pensiero sottolineato anche nel suo ultimo post: “É orrendo vedere due nazioni fraterne impegnate in questo conflitto. Non voglio che azioni militari e guerre influenzino il futuro dell’umanità. Voglio che mia figlia e tutti i bambini godano di questo mondo bellissimo”.

https://twitter.com/kvyatofficial/status/1498648143147249665

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