Si fa sempre più pesante il bilancio delle manovre militari russe in Ucraina, e contrariamente a quello che sostiene il Cremlino ci sono molte vittime civili
Un rapporto non confermato e ufficiale di osservatori neutrali parla di centinaia di vittime civili, sia a Kiev che a Kharkiv.
Anche se i rapporti del Cremlino sostengono che gli obiettivi colpiti da missili e aerei russi sono solo militari e che non ci sono vittime civili, i testimoni internazionali sostengono qualcosa di molto diverso.
Ucraina, vittime civili
Le testimonianze, nonostante la difficoltà dei collegamenti, vengono affidate ai social network e al web. Foto, video. Ci sono anche tantissime fake news: video di vecchi conflitti, persino di esercitazioni militari, che sono diventati virali su Instagram e Tik Tok. É il brutto dei social network. Chiunque può scrivere qualsiasi cosa: e generare una gran confusione.
Morto il top scorer
É per questo che, soprattutto in Ucraina, ci si affida soprattutto alle notizie ufficiali, in particolare quelle delle istituzioni. Profonda impressione ha destato in queste ultime ore la notizia della morte di Dima Martynenko, attaccante ucraino di 25 anni in forza all’FC Hostomel, club semiprofessionistico del campionato ucraino.
Tutta la zona di Hostomel, 20mila abitanti, sede di un importante aeroporto ucraino con una base militare, è stata teatro di furiosi combattimenti fin dal primo giorno dell’invasione russa. L’aeroporto è andato quasi completamente distrutto. Anche le forze russe hanno subito perdite: fonti neutrali parlano di almeno due aerei abbattuti e di un’intera brigata costretta al ritiro. Ma il bilancio dei danni per la città e i suoi abitanti è stato drammatico. Si parla di almeno 200 vittime civili e numerosi dispersi.
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Dyna Martinenko, lo scorso anno top scorer e miglior giocatore del suo campionato, è morto nella sua abitazione, sventrata da un bombardamento. Con lui è deceduta anche sua madre: illeso il padre, Anataloyi, che ha dato la notizia della scomparsa di moglie e figlio agli amici.
La morte di Dima, cresciuto nel Zorya Luhansk, è stata annunciata su Facebook con un accorato post da un suo compagno di squadra. La sorellina di Dima, sette anni, versa in gravissime condizioni. Sotto il post che annuncia la morte del calciatore si chiedono preghiere e sangue, invitando i donatori a reacarsi all’ospedale di Bucha. Migliaia i commenti di cordoglio e protesta sotto la notizia della morte dell’attaccante che era seguito da due club di prima divisione per fare il suo esordio tra i professionisti.