Mentre prosegue l’invasione dell’esercito russo in Ucraina si allarga il coro di dissenso nei conforonti della Russia e del suo leader, Wladimir Putin
Russia sempre più isolata in ambito sportivo con tantissime squadre, atleti e istituzioni che hanno costituito un fronte comune nel tentativo di sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto sta accadendo in Ucraina.
Lo sport, d’altronde, sembra essersi finalmente ricordato di quella che è una delle prime norme, per altro scritte e riconosciute dal comitato olimpico internazionale, e che vale per tutte le discipline sportive. Lo sport rifugge la violenza, la prevaricazione e la guerra.
E dunque dopo le parole di Szczesny, sposato a una donna ucraina, la famosa attrice e cantante Marina Lukzenko e la durissima presa di posizione di Polonia, Svezia e Repubblica Ceca, i cui giocatori hanno deciso di boicottare qualsiasi impegno con la nazionale russa, qualificazioni al Mondiale comprese, si registrano altre prese di posizione significative.
Non molti sanno che Wladimir Putin è un grandissimo appassionato di judo. Qualcosa di più di un buon atleta amatoriale. Ha iniziato a praticarlo a soli sei anni, combattendo anche a buon livello quando era studente universitario e partecipando a diversi campionati militari anche quando faceva parte del KGB. É un teorico appassionato, che del judo ha assunto diverse teorie che riguardano l’equilibrio, la filosofia e la psicologia. I suoi biografi dicono che nella sua palestra privata si alleni tre-quattro volte la settimana per non meno di un’ora con il suo insegnante privato.
Quando si recò in visita ufficiale in Giappone durante una riunione del G8 pretese di visitare la più antica scuola di Judo di Tokyo prendendo parte ad alcune lezioni e allenandosi in alcune prese. Putin al Judo ha dedicato anche un libro, nel quale racconta i suoi allenamenti e le sue teorie. Ed è presidente onorario della IJF, la federazione internazionale di judo.
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O meglio lo era. Fino a questa mattina. Incassate le accuse di Szczesny e i rimproveri di Rublev, tennista russo che a Dubai ha vinto il torneo definendo “inaccettabile” l’invasione della Russia e scrivendo in diretta davanti alla telecamera “no war please”, Putin oggi è stato sospeso dalla federazione internazionale e dal suo incarico di ambasciatore internazionale dello sport che tanto ama.
La IJF ha anche deciso di sospendere il Grand Slam Tournament, il torneo di Judo più prestigioso del mondo che doveva tenersi dal 20 al 22 maggio a Kazan. Sarà trasferito altrove.
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Questo il testo della IJF:
“Noi, la comunità sportiva, dobbiamo rimanere uniti e forti, sostenerci a vicenda e sostenere i nostri valori universali, al fine di promuovere sempre la pace e l’amicizia, l’armonia e l’unità.
La famiglia del judo spera che l’attuale agitazione possa essere risolta per ristabilire la normalità e la stabilità nell’Europa orientale e nel mondo, per poter ancora una volta concentrarsi sulle diverse culture, storia e eredità dell’Europa, in il modo più positivo”.
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