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Guerra, un campione del mondo indossa la mimetica: è volontario al fronte

Tra le tante storie drammatiche che riguardano la guerra e l’invasione della Russia in Ucraina c’è anche quella di sportivi famosi che hanno deciso di arruolarsi

Insieme ad Andryi Shevchenko, che qualche giorno fa aveva postato un messaggio pieno di preoccupazione per il suo paese, Wladimir Klitschko è considerato uno degli sportivi più famosi nella storia dell’Ucraina.

Un mezzo militare colpito da un missile a Kiev (Foto ANSA)

Klitschko è un’autentica leggenda del suo paese. Medaglia d’oro dei supermassimi ad Atalanta nel 1996, una delle prime medaglie d’oro del paese, alla sua prima edizione delle Olimpiadi dopo il riconoscimento internazionale che in quell’edizione collezionò ben nove success.

Guerra, la storia di Wladimir Klitschko

Dopo l’oro olimpico Wladimir Klitschko è diventato uno dei pugili di maggiore successo di tutti i tempi. Da professionista ha difeso il titolo mondiale dei pesi massimi per nove anni, vinto nel 2006 dall’americano Chris Byrd e ceduto nel 2015 a Tyson Fury. Una carriera straordinaria quella di Wladimir Klitschko, 64 vittorie 53 delle quali per KO, quattro sole sconfitte. Quando la sua carriera era ormai finita, dopo aver perso il mondiale, decise di tornare sul ring nel 2017 per riconquistare il titolo perso. Ma fu sconfitto da Anthony Joshua, e si ritirò definitivamente. Un autentico mito, dallo scorso anno è hall of famer.

Sportivi in divisa

Insignito di tutte le più alte onorificenze del paese, Klitschko è un vero patriota: anni fa mise all’asta la sua medaglia d’oro per raccogliere fondi destinati agli orfani e agli istituti per bambini disabili. Un milione di dollari. L’acquirente, un uomo d’affari russo, decise di donare i soldi e lasciare la medaglia a Klitschko dicendo… “la medaglia sta al collo dei campioni, è una questione di rispetto”.

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Uno degli ultimi scatti social di Vladimir Klitschko

Qualche giorno fa Klitscho aveva postato una foto nella quale si diceva pronto a indossare di nuovo la divisa dell’esercito: “D’altronde sono un militare”. Suo fratello Vitaly, anche lui pugile con una discreta carriera professionistica, è sindaco di Kiev.

Soprannominato “il martello” per l’intensità dei suoi pugni, Wladimir Klitshcko ha postato oggi una foto in mimetica ed elmetto: “Sono di stanza all’aeroporto di Hostomel, a settanta chilometri da Kiev: e sto facendo il mio dovere”.

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Klitschko è figlio di un ufficiale dell’aeronautica sovietica e aveva iniziato la sua carriera pugilistica amatoriale proprio nei campionati militari. Suo padre Vladimir è scomparso nel 2011 per le conseguenze delle radiazioni di Chernobyl dove per anni fu responsabile della guarnigione che sovrintendeva alla bonifica dei luoghi del disastro nucleare 1986. Suo fratello Vitalij, è rimasto a Kiev.

Mauro Marchina

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