Anche il mondo della Formula 1 reagisce con grande preoccupazione alla guerra tra Ucraina e Russia, la presa di posizione di Sebastian Vettel è durissima
“Non correrò in Russia, la mia decisione è finale e irrevocabile. Quello che sta accadendo è troppo grave e non può passare sotto silenzio”.
Sono le parole che il pilota della Aston Martin Sebastian Vettel consegna ai giornalisti durante le prove della Formula 1 a Barcellona e che seguono l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo.
Formula 1, come cambia il calendario
Per la verità, un po’ come sta accadendo per la UEFA, che sta valutando come cambiare il calendario delle gare che riguardano le qualificazioni al mondiale e la finale di Champions League, in programma a San Pietroburgo, anche la Formula 1 sta decidendo in queste ore se annullare o sostituire il GP di Russia in programma a Sochi il 25 settembre.
Il bureau della F1 avrebbe già deciso di non correre in Russia sia per motivi di sicurezza che di coerenza con un regolamento che fino allo scorso anno lottava al fianco del Black Lives Matter contro ogni intolleranza. Concetti che si sposano poco con una corsa di auto in un territorio in guerra a poche centinaia di chilometri da un conflitto.
Il GP di Russia a Sochi è in forse
La F1 ha attivato la propria unità di crisi, la stessa che durante la pandemia è stata costretta a confrontarsi con molte indisponibilità in un calendario continuamente in evoluzione tra cancellazioni e sostituzioni. Tuttavia i dirigenti del più importante campionato automobilistico del mondo hanno deciso di prendere tempo. Se la decisione di rinunciare all’evento in Russia sembra data per scontata, questa verrà comunque comunicata non prima di dieci giorni quando probabilmente gli organizzatori avranno già un’alternativa da inserire all’interno del calendario.
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Vettel: “Non correrò in Russia”
Molto più categoriche invece, le parole di Sebastian Vettel. l’ex campione del mondo di Formula 1 dallo scorso anno all’Aston Martin, è stato durissimo nei confronti della Russia annunciando già che se la Formula 1 correrà a Sochi lui non ci sarà: “Ho letto le notizie, ho visto le immagini e sono sotto shock. Ne parlerò con tutti gli altri piloti ma io la mia decisione l’ho già presa e l’ho anche comunicata al team. Io a Sochi e in Russia non corro. É orribile vedere come migliaia di poveracci moriranno per una questione di soldi e di interesse e per folli motivazioni di leadership”.
Vettel è uno dei piloti anziani del Mondiale, inserito anche nel cartello del cosiddetto ‘sindacato’ che prende decisioni che riguardano il regolamento e la sicurezza. Parole dure anche da parte di Max Verstappen: “Stiamo parlando di una guerra, e se c’è una guerra in un paese, non è giusto correre lì” ha detto il campione del mondo olandese.
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La situazione viene monitorata dalla dirigenza della Formula 1. Ma non c’è dubbio che la prospettiva di correre a Sochi, poche centinaia di chilometri a sud del confine con l’Ucraina, non entusiasmi nessuno. Piloti e team.