Calcio

La guerra in Ucraina: De Zerbi bloccato a Kiev, una scelta coraggiosa

Il tecnico dello Shakhtar Donetsk ha deciso di non partire per non abbandonare il club e i suoi giocatori

La situazione al confine tra Ucraina e Russia è precipitata. Le immagini di esplosioni, colpi di mortaio e truppe in movimento ben oltre le linee di confine sono terribili.

Una esplosione nel centro di Kiev (Foto ANSA)

Nel paese sono bloccati moltissimi sportivi non ucraini invitati dalle loro ambasciate a lasciare subito il paese, tra questi anche Roberto De Zerbi, attualmente allenatore dello Shakhtar Donetsk.

Ucraina: De Zerbi, paura in hotel

De Zerbi è rientrato pochi giorni fa in Ucraina dalla Turchia, dove la squadra si trovava in ritiro. Il campionato è fermo dal 12 dicembre, le prime giornate dopo la sospensione invernale sono state rinviate a causa dell’emergenza. Al momento non si sa né se né quando le attività sportive potranno riprendere. Facile immaginare che tutti i campionati possano essere annullati. Lo Shakhtar da molto tempo non gioca più a Dontesk: le tensioni nel Donbass avevano fatto trasferire la squadra prima a Kharkiv, nello stadio del Metalist, e poi all’Olympiynski di Kiev.

La guerra in casa

Lo Shakhtar è barricato nell’Hotel Opera, un albergo nel pieno centro di Kiev, a due passi dalla stagione e dall’università. Anche a De Zerbi l’ambasciata italiana ha raccomandato il rientro. Ma l’allenatore ha deciso di restare, una scelta coraggiosa: “Qui stanno scappando tutti – racconta De Zerbi in collegamento telefonico – chi può sta spostandosi verso il confine con la Polonia. Le esplosioni dei bombardamenti sono molto violente. Ci siamo svegliati con i colpi delle armi automatico. In tutto il paese c’è la legge marziale. Io ho deciso di restare qui: non potevo abbandonare i giocatori e il club in un momento come questo”.

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Con De Zerbi ci sono il suo vice Possanzini, l’allenatore dei portieri Vianchi e alcuni preparatori e massaggiatori, tutti italiani. Una piccola rappresentanza di una delegazione vive in Ucraina da anni: un piccolo esercito di operai, cuochi, autisti. Ma anche insegnanti, medici e imprenditori. Secondo i dati della Farnesina sono circa duemila gli italiani che vivono in Ucraina. In particolare a Kiev e nel nord ovest, vicino al confine con Slovacchia, Ungheria e Polonia.

Roberto De Zerbi, allenatore dello Shakhtar Donetsk (Foto ANSA)

Lo Shakhtar, una comunità cosmopolita che ospita ben tredici giocatori brasiliani, ha sempre respinto qualsiasi connotazione politica: questa mattina il club ha pubblicato un tweet con una bandiera ucraina scrivendo “resisteremo”. La comunità brasiliana dei giocatori ha chiesto assistenza all’ambasciata del loro paese per rientrare: “Abbiamo paura e siamo molto preoccupati per le nostre famiglie e i nostri figli che vivono qui con noi – ha raccontato Junior Moraes, giocatore brasiliano ma con passaporto ucraino – a situazione è grave siamo in attesa di soluzioni per lasciare il paese. Pregate per noi”.

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De Zerbi dice di essere sereno: “Siamo molto preoccupati, svegliarsi con le esplosioni e la notizia che il campionato è sospeso è stato triste. Sono un uomo di sport, sono qui per dare il mio contributo, volevo fare un’esperienza nuova e anche questa, per quanto triste, è un’esperienza. Cerco di essere calmo, paziente. E aspetto”.

Mauro Marchina

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