L’attaccante rossonero Zlatan Ibrahimovic concede una lunga intervista nel corso della quale rivela molti aspetti della sua carriera e del suo momento attuale al Milan
Zlatan in versione DJ. Lo show di Ibrahimovic va in onda su Radio 105 alle 20 di venerdì nell’ambito del programma “Mi Casa”, una lunghissima intervista concessa a Max Brigante, conduttore del programma dal quale esce un ritratto straordinario del fuoriclasse.
Ibrahimovic, allegro, a suo agio e come sempre travolgente con la sua personalità, ha raccontato molto di sé, rivelando alcuni aneddoti non conosciuti.
Per esempio Ibra ha raccontato di avere accolto molto male la sua cessione al Paris Saint Germain. Era il 2012 e il fuoriclasse svedese era reduce da una stagione straordinaria, 28 gol in 32 partite: “Avevo parlato chiaro a Galliani – svela Ibra parlando di sé in terza persona – non volevo andare da nessuna parte. A Galliani avevo detto chiaro e tondo, ‘vendi tutta la squadra ma Ibra non si muove’. Durante le vacanze ricevo diverse chiamate da Raiola. E non rispondo. Sapevo già cosa mi voleva dire. Ero furibondo. Per molto tempo non ho più voluto parlare con Galliani. Poi abbiamo fatto la pace. Perché quando ci si vuole bene si può anche litigare, ma poi si fa sempre la pace. E a Galliani voglio molto bene”.
Ibrahimovic negli Stati Uniti era convinto che non sarebbe più tornato in Europa: “Stavo bene, le cose andavano bene, non c’era motivo per tornare. Ma alla fine ricevo la solita chiamata da Raiola che mi dice che devo tornare in Europa e che mi vuole il Milan. Va bene. Altra sfida. Io amo le sfide”.
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Sorprendere è qualcosa di naturale per lui: “Se posso fare una cosa straordinaria, perché non devo provarci? Ho sempre guardato a giocatori straordinari come a degli esempi. Il più straordinario di tutti, l’ho guardato con grandissima ammirazione, Ronaldo Fenomeno. Siamo diversi, ma alcune cose fatte da lui erano assolutamente incredibili”.
Su Mino Raiola: “É qualcosa di più di un procuratore, quasi un padre. É intelligente, scaltro, sa come muoversi. Qualsiasi trattativa la porta avanti al massimo, è una macchina. Quando ci siamo conosciuti mi chiese se volevo diventare il migliore o il più ricco. Il migliore risposi… Bravo, disse lui, così se sei il migliore diventi anche il più ricco”.
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Non pensa a smettere: “Penso a rientrare, non a smettere. Magari in tempo per il derby di Coppa Italia. Quello che farò dopo non lo so. Il calcio mi dà ancora troppe emozioni. Forse farò l’attore: credo sarei bravo e potrebbe piacermi”.
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