Sulla presenza di Novak Djokovic agli Internazionali di Roma, appuntamento ATP che precede il Roland Garros, si verifica un vera e propria discussione istituzionale
Il caso di Novak Djokovic, numero 1 del tennis internazionale, grande assente al primo torneo Slam dell’anno, l’Australian Open, continua a fare discutere.
Il tennista, che nei giorni scorsi ha concesso la sua prima lunga intervista dopo essere rientrato in Europa alla BBC, ha ribadito la sua intenzione di non vaccinarsi definendola “una scelta di libertà che non ha nulla a che fare con le posizioni no vax”.
Djokovic, di fatto, continua a ribadire di non essere contrario al vaccino che definisce “una risorsa importante per l’umanità”. Ma, d’altro canto, non ha alcuna intenzione di vaccinarsi. Una scelta che l’ha visto al centro delle critiche nel corso degli ultimi Australian Open, escluso dal torneo ed espulso dal paese dopo una lunga vicenda giudiziaria che ha scatenato un vero e proprio incidente diplomatico.
Sulla questione Djokovic, diventata oggetto di satira e di centinaia di meme che sono diventati virali su tutti i social network si sono espresse in queste ultime ore anche due figure istituzionali importanti del nostro paese. Che, paradossalmente, esprimono un parere del tutto contrapposto.
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Da una parte il sottosegretario allo sport Valentina Vezzali chi ha espresso la sua non contrarietà ha la presenza del tennista serbo agli Internazionali d’Italia in programma al Foro Italico di Roma a maggio. Djokovic, una presenza fissa del torneo romano, è molto legato al nostro paese e spesso ha utilizzato la finestra degli Internazionali di Roma per allenamenti specifici sulla terra rossa in vista del Roland Garros. Cinque le vittorie di Djokovic al Foro Italico, dalla prima nel 2008 all’ultima, due anni fa.
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Ma se quello che va considerato il ministro dello sport del nostro paese dice che non c’è problema, dall’altra parte il sottosegretario alla salute non è d’accordo: “Non sono d’accordo con la presenza di Djokovic a Roma – ha tagliato corto in una intervista radiofonica il sottosegretario alla salute Costa – le regole che abbiamo vanno rispettate finché ci sono. Creare delle deroghe porta a messaggi sbagliati. Soprattutto quando siamo di fronte a persone che hanno un grande seguito…”
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