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Tennis, la Coppa Davis cambia completamente: tutte le novità

Un format nuovo con meno squadre coinvolte in una fase finale più equilibrata, ecco le novità della nuova Coppa Davis

Ulteriori novità nel calendario della Coppa Davis che cambia di nuovo calendario e formato.

L’insalatiera d’argento, il trofeo della Coppa Davis (IFT)

Il nuovo format prevede infatti una finale a sedici squadre, non più diciotto, suddivise in un round robin di quattro gironi. Poi la fase a eliminazione diretta.

Tennis, le novità della Coppa Davis

La Coppa Davis è cambiata moltissimo in pochi anni dal vecchio format che prevedeva sfide di sola andata per decretare la nazionale vincitrice, una sorta di Coppa del Mondo di tennis nel quale lo sport individuale per eccellenza diventava espressione di un paese. L’incremento degli interessi televisivi e pubblicitari ma anche il gran numero di squadre partecipanti, aveva portato a una prima rivoluzione che, anni fa, aveva creato le cosiddette fasce di merito.

Coppa Davis, cambia la fase finale

Istituita ormai 122 anni, assegnata per la prima volta nel 1900, la Coppa Davis nel 1981 venne rivoluzionata con la creazione dei cosiddetti World Group, una serie di eliminatorie geolocalizzate. Un format perfezionato nel 1989 e ulteriormente rivoluzionato nel 2018 con la creazione di una fase finale a 18 squadre centralizzata in poche sedi. Lo scopo era quello di ridurre i costi, massimizzare le entrate del pubblico, spettacolarizzare l’evento televisivo e conquistare più audience e più sponsor. Il format, molto discusso inizialmente – perché andava contro una tradizione di oltre un secolo di storia – ha avuto il riscontro del grande pubblico e dunque, da quest’anno, si cambia ancora.

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Fase eliminatoria e finale

Per ridurre il numero di partite e rendere il calendario più omogeneo con gli altri eventi inseriti nell’agenda del tennis internazionale, le squadre finaliste non saranno più diciotto, ma sedici. E la fase finale si terrà in quattro città, ognuna delle quali ospiterà un torneo che coinvolgerà quattro squadre. Le prime due classificate di ogni girone si qualificheranno alla fase a eliminazione diretta: quarti di finale, semifinale e finalissima in programma in una sede unica.

La Coppa Davis è gestita da un punto di vista organizzativo e manageriale dalla Kosmos, società che appartiene alla bandiera del Barcellona Gerard Piqué e al miliardario giapponese Hiroshi Mikitani. Ma sempre sotto l’egida ufficiale della IFT, la federazione internazionale del tennis mondiale.

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Fognini e Sinner uno dei doppi azzurri di tennis dello scorso anno (AP LaPresse)

Dove gioca l’Italia

Le qualificazioni sono confermate nel fine settimana del 4 e 5 marzo, con l’Italia impegnata a Bratislava contro la Slovacchia. In caso di qualificazione l’Italia sarà iscritta alla fase a gironi dal 14 al 18 settembre in una sede da definire. Con Torino, sede anche della scorsa edizione, che si è già candidata a ospitare anche le prossime fasi della Coppa. La finale è in programma dal 23 al 27 novembre.

Russia, vincitrice della scorsa edizione, e Croazia, finalista sconfitta, sono già iscritte alla fase finale a sedici insieme a Serbia e Gran Bretagna, sconfitte in semifinale. Tutte le altre squadre dovranno guadagnarsi l’accesso dalle qualificazioni. Il format non cambia: squadre di non meno di tre e non più di cinque giocatori, incluso un capitano non giocatore (come nel caso dell’Italia) che disputa due singolari e un eventuale doppio al meglio dei due set su tre per conquistare la vittoria sulla nazionale avversaria.

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L’Italia sconfitta contro la Croazia ai quarti di finale dello scorso anno ha riconfermato Filippo Volandi quale capitano non giocatore. Contro la Slovacchia non ci sarà Berrettini: in campo Jannik Sinner, Lorenzo Sonego, Fabio Fognini, Lorenzo Musetti e Simone Bolelli.

Mauro Marchina

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