“Il tumore mi ha cambiato la vita”: il terribile dramma del campione del calcio italiano

“Il tumore mi ha cambiato la vita”: il terribile dramma del campione del calcio italiano. La battaglia con la malattia è ancora in corso

In una recente intervista, tra i tanti temi trattati, Sebino Nela ha spiegato anche le difficoltà vissute negli ultimi anni. Per fortuna la situazione sembra essere sotto controllo.

Serie A
Pallone Serie A (Foto: LaPresse)

E’ stato uno dei grandi protagonisti della Roma degli anni ’80. Sebino Nela ha incarnato lo spirito della squadra del presidente Viola, che in quel decennio contendeva alla Juventus la palma di migliore squadra italiana. La finale di Coppa dei Campioni del 1984 fu il coronamento di un percorso che aveva portato allo scudetto l’anno precedente e alla vittoria in quel periodo di 5 Coppe Italia. Assieme all’ex genoano c’erano campioni assoluti del calibro di Falcao, Conti, Ancelotti, Di Bartolomei e Graziani, oltre all’indimenticato Nils Liedholm in panchina.

Negli ultimi anni Nela ha deciso di intraprendere altre strade all’interno del calcio, diventando direttore sportivo ed occupandosi per un paio di stagioni della squadra femminile giallorossa. Parallelamente non ha mai smesso il ruolo di commentatore per la Rai e nelle radio locali capitoline. Purtroppo dietro le luci ci sono state anche parecchie ombre, legate al suo non perfetto stato di salute. Un brutto male che lo ha colpito tempo fa e che ancora oggi va tenuto sotto controllo.

“Il tumore mi ha cambiato la vita”: Sebino Nela racconta il suo dramma

Sebino Nela
Sebino Nela (Foto: LaPresse)

In una recente intervista al Messaggero, rilasciata al collega Stefano Boldrini, Nela ha spiegato che ancora oggi deve svolgere dei controlli specifici ogni anno per tenere sotto controllo la situazione.

Sono nove anni che lotto con la malattia. Ora è tutto ok, ma non nascondo che quando devo fare i controlli, ogni cinque mesi, la settimana precedente non sono serenissimo. Il cancro ti cambia la vita. Cambia le priorità e la percezione delle cose. Taglia con un colpo di accetta tutto il futile, comprese quelle arrabbiature quotidiane per episodi irrilevanti. Io ho affrontato la malattia mettendo tutto me stesso“.

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Molti tifosi lo vorrebbero di nuovo protagonista all’interno della Roma, magari nel ruolo di club manager, per affiancare l’inesperto General Manager Tiago Pinto. Il suo rapporto con la tifoseria giallorossa è davvero unico e resiste al trascorrere del tempo. Vedremo se anche i Friedkin la penseranno allo stesso modo, richiamandolo a Trigoria.

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