Michael Schumacher, l'annuncio mette i brividi: "E' ancora qui tra noi"

Michael Schumacher, l’annuncio mette i brividi: “E’ ancora qui tra noi”. L’ex pilota tedesco ha fatto la storia della Ferrari in Formula 1 conquistando ben cinque titoli mondiali consecutivi

Ormai sono passati più di otto anni dal quel maledetto 29 dicembre 2013, quando una drammatica caduta sugli sci ha privato il mondo del carisma unico di un fuoriclasse inimitabile come Michael Schumacher. Il pilota tedesco, sette volte campione del mondo di Formula 1 alla guida di Benetton e Ferrari, si trova rinchiuso da otto anni nella casa di famiglia a Maiorca trasformata in una sorta di clinica ad hoc. A tenerlo in vita, l’amore della moglie Corinna e dei due figli, Mick e Gina Maria.

Michael Schumacher ha legato indissolubilmente il suo nome a quello del team di Maranello. Quando l’allora presidente Luca Cordero di Montezemolo lo convinse a dire ‘sì’ alla sua lauta offerta, era l’estate del 1995, la Ferrari stava attraversando la crisi più profonda della sua storia in Formula 1. L’ingaggio del pilota tedesco rappresentò una svolta epocale per la Rossa che di lì a qualche anno avrebbe dominato la scena per un lustro abbondante. E quegli straordinari risultati resteranno per sempre scolpiti nella memoria di tutti: tifosi, appassionati e addetti ai lavori.

Michael Schumacher, il ricordo commosso di Carlos Sainz: “Lui è ancora presente in Ferrari”

Anche tra i piloti attuali è forte la sensazione che la figura di Michael Schumacher sia ancora ben presente tra i box e il paddock. Una presenza non fisica ma spirituale, che una volta arrivati a Maranello è impossibile non percepire. Se n’è reso conto Carlos Sainz, il ventisettenne pilota madrileno alla seconda stagione alla guida della Rossa: “Da quando sono in Ferrari ascolto molte storie che riguardano Michael Schumacher – ha raccontato il talentuoso pilota madrileno in un’intervista concessa al Corriere della Sera –. Lui è un uomo che avrei voluto conoscere, avere come compagno, per capire come riusciva ad essere così speciale”.

Del resto è impossibile per chi lavora in Ferrari non ricordare l’epopea del grande pilota tedesco, scoperto quasi per caso più di trent’anni fa grazie a un’intuizione vincente di Flavio Briatore. “Ogni meccanico parla di lui – prosegue Carlos Sainz – ed è bello ascoltare come fu in grado di conquistare un intero gruppo, di trascinarlo, circondato sempre da enorme stima e affetto“.