Ex proprietario e storico tifoso del Watford, che naviga in pessime acque nel campionato di Premier League, Elton John ha deciso di scaldare il cuore dei tifosi con dichiarazioni da leader
La passione di Elton John per il calcio, e in modo particolare per il Watford, è nota da molti anni.
Quando gli Yellow Hornets si ritrovarono in pessime acque, molti anni fa, a un passo dallo sprofondare tra i dilettanti, Elton John – che era già estremamente ricco e popolare – non ebbe alcun dubbio.
Mise una mano sul cuore, l’altra sul portafoglio, saldò tutti i debiti del club che nell’arco di pochi stagioni salì dalla quarta divisione fino alla Premier League. Erano gli anni di Luther Blisset, attaccante che gli inglesi non hanno mai dimenticato e che invece i tifosi del Milan preferiscono non ricordare vista la sua pessima stagione in rossonero.
Elton John, cuore Watford
Presidente e finanziatore del club dal 1976 fino al 2002, quando rimase in carica come presidente onorario per poi lasciare definitivamente ogni incarico, Elton John si è tolto la soddisfazione di accompagnare la squadra attraverso diverse promozioni fino al massimo campionato e a una finale di FA Cup. Un bilancio straordinario, considerando un club di provincia, con una lunga storia al suo attivo ma un bacino di non più di 200mila sostenitori, un decimo dei quali trovano posto nello stadio di casa: Vicarage Road.
Il tifoso scende in campo
Il club, ora, ha una proprietà italiana: è della famiglia Pozzo. Ma Elton John rimane il tifoso numero 1. Nonostante un tour mondiale in corso, appena può, torna allo stadio con la sua sciarpa d’ordinanza, elegantissimo, campeggiando in tribuna d’onore nel posto che gli è riservato da quarant’anni.
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A 77 anni suonati il cantante resta il tifoso numero uno: al punto che facendo promozione ai suoi concerti, suonerà anche in Italia a San Siro il 4 giugno, Elton John ha preferito parlare di calcio.
“Questo sarà il mio ultimo tour – ha detto ai giornalisti – perché alla mia età ormai ho deciso che è giunto il momento di godermi la vita e di dedicarmi ad altro. Ma credo di essere stato per molto tempo la dimostrazione che l’età è soltanto un numero sui propri documenti. Conta come fai le cose, quanta passione ci metti e la competenza che hai. In questo senso potrei continuare a suonare e cantare per altri centocinquant’anni. Sotto questo aspetto mi sento molto vicino a Roy Hodgson che è poco più giovane di me e che in questi giorni ha accettato la sfida di sostenere la mia squadra in panchina. Lo applaudo, perché per me è un autentico mito”.
Elton e Roy
Hodgson ha fatto il suo esordio in campo con un pareggio a reti bianche contro il Burnley. Poi sono seguite due sconfitte pesanti, l’ultima delle quali, oggi, 0-2 contro il Brighton. Elton John ha invitato tutto il pubblico a stare vicino alla squadra fino alla fine, senza eccezioni e senza polemiche: “In questi casi le chiacchiere non contano nulla, bisogna esserci e in prima persona e io faro di tutto per esserci sempre, in qualsiasi partita”.
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Il primo molto sorpreso dalle parole di Elton John è stato proprio Hodsgon, quattro anni più giovane del leggendario rocker inglese: “I complimenti fanno sempre piacere ma quelli di Elton John mi hanno commosso. Si parla troppo spesso di leggende, ma se non è una leggenda lui non so chi lo dovrebbe essere. Sono orgoglioso di avere il suo sostegno e il suo appoggio oltre che la sua amicizia”.